Stefano Pioli è il deus ex machina di un Milan che è risorto dalle ceneri e che, trascinato dal suo totem Ibrahimovic, è cresciuto a dismisura, diventando una squadra che ora può legittimamente ambire allo Scudetto. Parola di mister.

Pioli, allenatore giusto nel posto giusto?

Otto vittorie e due pareggi in 10 partite fanno dei rossoneri una sorta di corazzata che sta veleggiando con merito in vetta alla classifica. In un'anticipazione di Sportweek, Pioli ha detto la sua sulle possibilità di vincere finalmente un trofeo:

"Io sono un allenatore normale, se per normale si intende uno che ha voglia di crescere e migliorarsi sempre, allora lo sono. E merito tutto quello che ho, perché ci metto tanta passione. Credo di non aver ancora mai vinto nessun trofeo perché bisogna avere la squadra adatta. Finora non mi è capitato, ma al Milan sono al posto giusto al momento giusto".

Milan: niente Ibra-dipendenza?

Del Totem Zlatan Ibrahimovic si è parlato, della grande capacità di Stefano Pioli di spazzare via a suon di risultati l'ombra di Rangnick anche vale la pena parlare. Un allenatore che era praticamente alla porta e che ha saputo sovvertire i pronostici sul suo futuro, e su quello del Milan, che continua a stupire anche quando l'attaccante svedese non c'è. Tra Covid e infortuni, Ibra ha spesso marcato visita ma il Milan non mai sofferto questa assenza, vincendo e convincendo anche senza il suo miglior marcatore, cosa che succederà anche contro il Parma, con Pioli che vorrà ancora dimostrare di essere l'uomo giusto al posto giusto.

Il Milan esulta per il gol di Castillejo (Getty)
Il Milan esulta per il gol di Castillejo (Getty)