Come preventivabile, fumata nera in nottata tra Yonghong Li e Dmitrij Rybolovlev: troppo poco il tempo a disposizione per imbastire una trattativa soddisfacente per tutte le parti in causa per l'acquisizione del Milan. Ragion per cui il club rossonero è ormai nelle mani di Elliott. Nelle prossime 48, al massimo 72 ore, sarà ufficializzato il passaggio della proprietà al fondo americano. E dopo? Come riportato da AffariItaliani, fonti vicine a Paul Singer raccontano come gli americani siano intenzionati a valorizzare il club, sistemando i conti (che hanno registrato un passivo di 75 milioni lo scorso 30 giugno) per poi rivenderlo al miglior offerente. Questo a meno che entro martedì non sia ripagato il debito di 415 milioni di euro (383 del prestito, 32 dell'aumento del capitale).

Ragion per cui continuano a rimbalzare notizie di possibili acquirenti per il Milan. Resta sempre sullo sfondo Rybolovlev: secondo le notizie circolate in mattina, il magnate russo avrebbe trovato un preliminare di accordo, sebbene non vincolante per la cessione. Tuttavia, per la firma servirebbe l'avallo di Elliott. Inoltre Rybolovlev dovrebbe anche vendere il Monaco da regolamento UEFA, nonostante il cavillo trovato da Red Bull nel precedente creatosi tra Lipsia e Salisburgo. Un sentiero non dei più semplici da percorrere.

Inoltre, nelle ultime ore sembra essere tornata alla carica la famiglia Ricketts; più defilato, invece, l'imprenditore americano Stephens Ross. Avanza, poi, l'ipotesi araba, con una sedicente famiglia regnante dell'Arabia Saudita ed un uomo d'affari di Abu Dhabi disposti a concorrere per l'acquisizione del club rossonero. Non giungono aggiornamenti, infine, per quanto riguarda Rocco Commisso. Un bel dedalo da cui districarsi: la sensazione è che la giornata di domani possa essere decisiva per il futuro del Milan.