Mateo Pellegrino, attaccante del Parma, ha parlato della sua carriera e stagione nel corso di un'intervista concessa a Fox Deports.

Intervista a Pellegrino

 

Inizio con tuo padre, Mauricio, è stata più semplice?
“No, no, per niente. Mi è pesato un po' il fatto che anche mio padre giocasse nel Vélez Sarsfield, che era lo stesso club in cui giocavo io. La gente mi parlava sempre di lui e sembrava fosse molto più importante di me”.


Quindi è stato difficile essere il figlio dell'allenatore? 
“E' stato molto difficile, a essere onesti. Non mi sentivo me stesso, soprattutto in questo, nel rapporto con il mio compagno di squadra, perché è difficile, scomodo. E poi era difficile anche perché passavo tutto il giorno con lui al club”.

Come pensi che tuo padre abbia gestito la cosa?
“È stato difficile per entrambi. Anche se stava facendo un lavoro da sogno per lui, cioè allenare il Vélez, che è il club che ama, deve aver sofferto quella parte. Penso che in generale entrambi abbiamo gestito molto bene la situazione. Perché abbiamo capito che dovevamo separare il suo lavoro dalla sua famiglia. Al club era il mio allenatore e mi trattava come tale. A casa era mio padre e mi voleva ancora bene e mi consigliava come sempre”.


A parte il club, è difficile essere figlio di un giocatore importante?
“Dipende da come la si vede. Considero davvero che guardo sempre il lato positivo delle cose. La mia ragazza mi prende sempre in giro dicendo che a volte esagero un po' e vedo il bene in ogni cosa negativa, ma è il mio modo di vedere le cose”.