Commenti e litigi su social network e in trasmissioni televisive. È il condimento quotidiano del calcio, e la discussione sul risultato alterato e falsato da una decisone arbitrale a molti piace pure. Fa quasi aggregazione, spesso virtuale, altre volte anche live. Discussioni, proteste, polemiche e tutto il resto, quasi non se ne può fare a meno.

 

Ma la moviola in campo? Roba da “giustizialisti”, da contro puristi del pallone? Nel volerla a tutti i costi evitare io ci vedo soltanto una grande rottura di scatole, e grande in malafede. E non usciamocene con la solita solfa del calcio che è bello per questo, che è affascinante perché comprende la turbata del calciatore e l’errore arbitrale, perché a me sa tanto di romantico sotterfugio dell’intrallazzo, che agli italiani piace (e forse non solo agli italiani), e pure parecchio.

 

Qualcuno mi spieghi cosa c’è di male nel desiderare trasparenza e verità. Lo penso perché molti degli stessi che si riempiono la bocca di politici corrotti, con l’affezione moralista della “scandalosi” e della ruberia altrui, a tutti i livelli, poi li ritrovi con l’aria furtiva e diplomatica a sostenere tesi garantiste e indulgenti, in sostegno di un pallone che con la moviola non sarebbe pallone. Secondo me, è scandaloso chi rifiuta la possibilità di rendere le cose più sincere e più veritiere. Mi piacerebbe che si dicesse lasciamo stare, il calcio deve funzionare in un certo modo, non tutte le squadre e i calciatori sono uguali davanti alla legge. E invece no, guai ad ammetterlo, sarebbe come buttarsi una zappa sui piedi grande e dolorosa, pesante, evidente, che si vede ma che nessuno vuole ammettere.

 

Non vogliamo mica far piangere Platini, che quando si parla di moviola vede il demonio? Pare che l’abbia vietata pure a casa sua., dove se durante una partita c’è un gol, lui per la durata del rallenty cambia canale. Dovesse accorgersi che è irregolare. I dirigenti di calcio si accaniscono in frequenti polemiche da osteria (con tutto il rispetto per le osterie), litigando fra di loro, punzecchiandosi, dichiarando silenzi stampa e rinunciando al diritto della contestazione, talvolta utilizzandone pure in malo modo. 

 

Un caos di atteggiamenti e di misure, pure brutto da vedere, dove però la cosa meno divertente è vedere una squadra che vince una partita grazie a un errore arbitrale. In formula uno i giudici intervengono sulla gara se necessario (e la formula uno ne ha di interessi), così come in tanti altri sport c’è la moviola a bordo campo con tanto di giudici di tavolo. Nel tennis la fanno pure vedere in tv. Una sorta di giudizio partecipato, a mo’ di “trasparenza dell’atto sportivo”.

 

Nel calcio no, nel calcio la moviola serve alle risse tv e a quelle sui social network. Qualche società ha pure dato vita a “dibattiti” pubblici alquanto tristi e desolanti. La moviola nel pallone è solo una fase clandestina, che deve restare fuori dallo stadio e dal risultato. Dovesse aiutare a renderlo giusto. Sai che "ingiustizia". In fondo non dico che risolverebbe tutti gli episodi, ma immagino che aiuterebbe a stabilire il giusto in tanti.

 

Se arrivasse la moviola in campo, con tanto di tavolo dei giudici, con un rappresentante per ogni squadra, tante urla allo scandalo finirebbero, e alla domenica e al lunedì, vi sentireste tutti un po’ più soli. Vi confesso che l’idea dell’esperimento la gradirei volentieri. Sarebbe ancor più bello scandagliare il fondo del vostro pensiero. Impossibile? Certo, ma nemmeno quello servirebbe, perché provvederebbe sempre la moviola. Sai i pianti! Ma in quel caso veritieri e senza contestazioni. E invece? Invece guai a parlarne. Io sull’argomento avverto tanta malafede, ma proprio tanta. Pensiero discutibile? Magari rivediamolo alla moviola.

 

Sebastiano Di Paolo, alias Elio Goka