Non poteva scegliere palcoscenico, giorno e avversario migliore. Tutto calcolato alla perfezione:

Stadio Renzo Barbera. Palermo-Catania, derby di Sicilia che probabilmente per la prima volta vede favoriti i cugini catanesi.  Minuto 10. Il cross di Morganella, sporcato da Spolli, arriva sui piedi del piccolo centravanti rosanero che, come se fosse investito da una missione divina,  si aggiusta il pallone con il destro e, nel giro di una frazione di secondo, lascia partire un bolide dritto nel “sette”. Andujar rimane immobile davanti a una tale prontezza di esecuzione. Un destro caricato da una forza dirompente da mirare e rimirare in tutte le inquadrature possibili.

 

 

Lo stadio esplode in un boato che non si sentiva dalla semifinale di Coppa Italia contro il Milan di due anni fa. La gioia di Miccoli si mescola alla gioia dei tifosi, che consci di aver assistito ad un evento unico e ineguagliabile, invocano e osannano il loro capitano. Non ce ne vogliano i cugini catanesi, ma segnare il centesimo in goal in serie A in un derby è qualcosa di speciale, qualcosa che rimarrà nella storia e che potremo raccontare con orgoglio ai nostri figli.

Cento goal in Serie A dicevamo, 9 con il Perugia, 8 con la Juventus, 12 con la Fiorentina e 71 con il Palermo. Tutto iniziò il 15 settembre del 2002. Stadio Renato Curi. Perugia- Reggina. Minuto 51. Jiranek e Pierini titubanti cincischiano su un passaggio filtrante di Fabio Grosso consentendo ad un allora giovanissimo Miccoli  di presentarsi in area di rigore a tu per tu con il portiere avversario.  Il Romario del Salento con una finta di corpo mette a sedere Castellazzi, e deposita a porta vuota. Un goal alla Ronaldo.

 

 

Dopo la “tragica” esperienza con la maglia della Juventus che comunque consentì a Miccoli di segnare 8 goal, condusse nella 2004-2005 la Fiorentina alla salvezza. E’ straordinario come in un giocatore di 168 cm per 73 kg riesca a sfoderare una potenza del genere, anche con il sinistro, di certo non il suo piede naturale. 

 

 

 

L’approdo a Palermo nel 2007 segna l’inizio di una lunga storia d’amore, costellata da vittorie, prodezze, tatuaggi, esultanze e soprattutto goal, 71 per l’esattezza. Il primo in maglia rosanero è su calcio di punizione, un classico del suo repertorio.

 

 

Tatuaggi ed esultanze. A tal proposito non possiamo non ricordare il giorno in cui per festeggiare il centesimo goal da professionista, indossò la maschera di Rey Mysterio  dichiarando apertamente la sua passione per il Wrestling. Un’esultanza bizzarra che poi ripeterà dopo ogni goal, emulando il gesto della mano del  You can’t see me di un altro wrestler John Cena.

 

 

Juventus, Milan e Inter le sue vittime preferite. Goal pesanti con cui ha guidato il Palermo ad imprese probabilmente irripetibili i e con cui ha inebriato i cuori dei tifosi rosanero. Per informazioni chiedere a Dida e Manninger.

 

 

 

Il nostro omaggio al fuoriclasse salentino termina con un goal, ancora fresco nelle memoria degli appassionati di calcio, ma che si candida seriamente a rimanere uno dei più belli della storia della Serie A:

 

 

Grazie Fabrizio, grazie per tutto questo. 

 

 

Giovanni_Migliore