27 settembre 2016, il giorno dei primi 40 anni di Francesco Totti, sicuramente uno fra i più grandi ad aver calpestato un terreno di gioco nella storia del calcio italiano: 763 presenze con la maglia della Roma fra Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Coppa Uefa, Champions League, Europa League, 306 gol spalmati in tutte le competizioni di cui prima, 58 presenze con l'Italia condite da 9 gol, è il calciatore più anziano ad aver segnato in Champions League, è il calciatore in attività con maggior numero di presenze e gol segnati, tanti altri sono i record individuali di minor rilievo, ha vinto 1 scudetto, 2 Supercoppe Italiane, 2 Coppe Italia, 1 Mondiale, più altri vari titoli giovanili. Numeri da far impallidire la quasi totalità di colleghi ed ex colleghi, ma non sono state tutte rose e fiori: in questi primi 40 anni, infatti, il Pupone ha collezionato anche una lunga lista di episodi che l'hanno visto, da responsabile o comunque da protagonista indiretto, al centro dell'attenzione non sempre in senso positivo.
Si ricordano di seguito i dieci più eclatanti in ordine cronologico.
MARZO 2002 - La squalifica post-Galatasaray
Quella sera all'Olimpico la Roma ospita la squadra turca in un match di Champions ad alta tensione, una sfida affrontata in pieno clima far-west già nel terreno di gioco dove Totti ed Ayhan si picchiano per novanta minuti. Al fischio finale scatta una vera e propria guerriglia con protagonisti non solo il n.10 della Roma, ma anche altri giocatori delle due compagini ed addirittura le forze dell'ordine presenti a bordo campo. La Uefa - fra le altre sanzioni - squalifica Totti per tre giornate, poi ridotte a due dopo il ricorso della società capitolina.
FEBBRAIO 2004 - Il "saluto" a Tudor
Larghissima vittoria della Roma sull'odiata Juventus, 4-0 ed invito alla panchina bianconera, Tudor in particolare, di prendere i quattro palloni infilati nella porta torinese, e portarli a casa con cura. Quel gesto, però, costò caro a Totti: da quella sera, infatti, la Roma contro la Juve 4 gol li ha incassati in ben quattro occasioni. Guarda caso.
GIUGNO 2004 - Uno sputo europeo
La marcatura e la provocazioni di Poulsen avrebbero esasperato chiunque, ma una reazione così, durante un Europeo a maggior ragione, si commenta da sola: il "lama italiano" che non regge la pressione, questa l'immagine regalata alla critica internazionale con quel gesto.
NOVEMBRE 2004 - A passeggio su Ramelow
Altra scena in campo internazionale a salutare l'eliminazione in Champions contro il Bayer Leverkusen: quale miglior modo di atterrare dopo un salto se non sulla schiena di un avversario? Solo ammonito, gli andò anche decisamente bene.
APRILE 2005 - Pokerissimo servito grazie a Colonnese
Cinque giornate di squalifica, una più meritata dell'altra: perché? Sfogare il pressing della difesa del Siena con un colpo ben assestato su Colonnese.
FEBBRAIO 2008 - Pungiball? No, Manninger
Non deve essere una squadra amica per il Pupone quella del Siena, sconfitta per 3-0 per i giallorossi, lui non trova di meglio che prendere a pugni Manninger facendo finta di voler recuperare il pallone. Può succedere.
APRILE 2008 - Il consiglio a Rizzoli
Chi non si è mai scagliato contro un arbitro durante una partita di calcio? Certo, in quel match con l'Udinese l'incontro con Rizzoli fu un po' più ravvicinato rispetto al solito, ma, si sa, quando l'adrenalina sale, la ragione si prende della pause.
MAGGIO 2010 - Caro Mario, "ti spiezzo in due"
Avete presente l'epica sfida fra Ivan Drago e Rocky Balboa? Ecco, probabilmente qualche ora prima di giocare quel match contro l'Inter, Totti osservò attentamente quella scena per poi rigirarla a modo suo con Balotelli. Peccato che nessuno era stato avvisato: era tutta finzione. O no?
FEBBRAIO 2013 - Pirlo? Per una volta che lo faccio io...
Ne ha presi tanti di calci, il buon Francesco: sulle caviglie, a gamba tesa, gomitate e chi più ne ha, più ne metta. Cosa vuoi che sia un intervento mirato sul ginocchio di Andrea Pirlo se poi è chiaro che "non voleva farlo"? Il calcio non è sport per signorine, fra l'altro.
MARZO 2016 - Mo' me faccio un selfie
La Roma è in piena corsa scudetto, si insegue la Juventus che sta scappando via: quel giorno i giallorossi perdono 2-0 nel derby con la Lazio, Totti entra e sistema le cose a modo suo, doppietta ed è 2-2. Ci si aspetta che dopo la seconda rete un capitano prenda palla velocemente, corra verso metà campo, e via a testa bassa a cercare il gol-vittoria. Ok, tutto giusto, ma prima una foto sotto la curva non è meglio? Poco male se si perdono più di due minuti dal momento in cui la palla varca la linea alla ripresa del gioco, tanto ora Rudi Garcia va via comunque, chi se ne frega del tricolor!
Quarant'anni di puro spettacolo che forse verranno ricordati ancor con più piacere associandoli a questi dieci episodi, perché in fin dei conti la storia non è fatta solo di eventi piacevoli, ma anche di corredo più o meno ingombrante, come un trionfo sfiorato, un quasi-gol che avrebbe potuto cambiare la stagione, un'espulsione ingiusta come quella rimediata ai Mondiali del 2002 contro la Corea, o quelle storie buffe come la spinta all'amico Sala dopo un rosso col Livorno, o gli sfottò nei derby con la Lazio, o ancora quella "promessa" a Campagnolo o quel calcetto ad Ambrosini: tutti granelli di sabbia di una storia che ha poco altro da raccontare, ma che in fin dei conti ha caratterizzato, nel bene e nel male, le ultime 25 stagioni del calcio di casa nostra.
Grazie France', e ancora buon compleanno!