di Silvestro Giaquinto

 

Tra i tanti ex che domani ritroveranno vecchia squadra e compagni, gli scalda-panchina Emanuelson e Borriello da una parte, Mexes dall’altra e chi (da Nainggolan a Strootman, da Ljajic a Iturbe) è stato inutilmente tentato dalla dirigenza milanista, il ritorno più suggestivo sarà quello all’Olimpico di Jeremy Menez, il capocannoniere rossonero già 8 volte a segno, tra trasformazioni dal dischetto e magie, in questo avvio di campionato. Sarà lui il pericolo numero uno per la difesa di Garcia. Il tecnico francese in conferenza stampa si è espresso così sulle qualità dell’ex Psg: “Lo conosco benissimo, è un giocatore di talento, è francese, ha fatto parte della nazionale. Ha delle giocate incredibili, è un giocatore imprevedibile, quando prende la palla non si sa mai cosa succederà. Dovremo essere bravi a fare in modo che non faccia una grande partita”. Una grande partita, come quella che probabilmente tormenterà ancora questa notte i pensieri di Garcia. Era il 25 agosto 2007, il 20enne Menez era già il più giovane giocatore a realizzare una tripletta in Ligue 1 (VIDEO) e indossava ancora la maglia del Monaco, l’attuale allenatore della Roma sedeva sulla panchina del Le Mans ed era alla sua prima esperienza in Ligue 1. 

 

Jeremy si rendeva protagonista di una prestazione sontuosa: prima si procurava un calcio di rigore (realizzato dall’ex giallorosso Leandro Cufré) con una progressione alla Bale, poi ne saltava pochi minuti più tardi in modo meraviglioso un altro prima di mettere il suo sigillo personale sulla gara, infine lanciava alla Pirlo il compagno di squadra Piquionne per il 3-1 finale. Il video tutto da ammirare. 

 

 

Anche questa partita convinceva nell’estate 2008 Pradè a portarlo in Italia per 10,5 milioni più bonus. La tifoseria giallorossa era costretta all’odi et amo nei confronti del suo Houdini: doti eccezionali, capace di incredibili giocate tanto da far aggiungere il prefisso Feno- al suo cognome, ma quella discontinuità che finiva per renderlo tra i più bersagliati ogni volta che le cose andavano male e c’era da contestare. La migliore stagione dal punto di vista realizzativo fu la prima, 4 reti in campionato. Dei 7 gol totali in tre campionati in giallorosso, ne fece due proprio al Milan a San Siro. Il 24 maggio 2009 con la banda di Spalletti che si impose per 3-2, realizzò il gol del momentaneo 2-1 finalizzando un gran contropiede.

 

 

La stagione successiva, 18 ottobre 2009, contro i rossoneri, ancora a San Siro, metteva a segno quello che sarebbe stato il suo unico gol in campionato approfittando di un errore di Thiago Silva dopo pochi minuti. La squadra del neo-allenatore Leonardo poi vinceva comunque per 2-1.

 

 

Neanche nel 2010/2011, tra Ranieri e Montella, ci fu l’atteso salto di qualità, nonostante 2 gol in Champions League ad aggiungersi ai 2 in campionato. La nuova proprietà americana decideva così di cederlo al Psg nel luglio 2011 con pochi rimpianti da parte di chi lo aveva a lungo inutilmente aspettato, puntando al rinnovamento della rosa: dei vecchi compagni, dopo 3 stagioni e mezza, Menez ritroverà soltanto De Rossi, Totti e Borriello. Eccolo in azione nella sua avventura in giallorosso.

 

 

Di nuovo in Francia, gli altri confronti con Garcia raccontano di uno 0-0 nella gara di andata casalinga, giocata tutta, del 2011/2012 contro il Lille (non prese parte al ritorno, sconfitta per 2-1), mentre nel 2012/2013 Ancelotti ebbe la meglio per due volte su Rudi: all’andata in trasferta per 2-1, al ritorno 1-0. Menez titolare in entrambe le gare, nella prima si distingueva per un bell’assist (VIDEO) per Ibrahimovic.