Ancora non si può parlare di divorzio, anche se poco ci manca. Giulio Migliaccio lascerà Palermo.  Dopo le cessioni di Silvestre, Viviano, Della Rocca e Balzaretti, è giunto il suo turno.

Sarà un addio dal sapore particolare.

 

A differenza dei suoi predecessori che verranno quasi sicuramente beccati dai fischi dei tifosi stanchi di affezionarsi a giocatori che transitano da Palermo  come se fosse solo un luogo di passaggio (d'altronde il toponimo Palermo deriva dal greco pan “tutto” e hormos “porto”) Migliaccio rimarrà nel cuore della maggior parte dei tifosi.

 

Purtroppo ci sarà sempre quella frangia di contestatori di professione dalla memoria corta che non ha perso l’occasione per farsi riconoscere durante gli ultimi allenamenti; proprio per questo motivo Sannino nella partita di Coppa Italia contro la Cremonese ha preferito non convocarlo, risparmiandolo da un’ignobile contestazione. 

 

176 presenze, 176 partite in cui Giulio ha lottato e difeso strenuamente i colori rosanero non lesinando mai l’impegno in ogni contrasto, in ogni stacco aereo, in ogni palla vagante, in ogni scatto, in ogni recupero. 

 

Una vita da mediano a recuperar palloni 

nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni

una vita da mediano con dei compiti precisi

a coprire certe zone a giocare generosi

lì sempre lì lì nel mezzo finché ce n’hai stai lì     (Luciano Ligabue - Una vita da mediano)

 

Mai una volta ha tirato indietro la gamba o non ha messo la testa per svettare su avversari più grandi di lui. Da buon meridionale (napoletano di Mugnano) ha dimostrato sul campo di guadagnarsi la stima dei compagni e degli avversari con sudore e sacrificio. In ogni squadra in cui ha giocato ha lasciato il segno. Lo spirito di abnegazione nei confronti degli allenatori, il carisma con cui ha incitato i compagni, l’esemplare comportamento con cui ha conquistato i tifosi ne hanno fatto un uomo, prima che un calciatore.

 

Vin Diesel Migliaccio, così lo hanno battezzato i tifosi per la somiglianza con il noto divo di Hollywood, ha chiesto alla dirigenza di essere ceduto. Almeno questo è quello che ci vogliono far credere. Dove andrà non è lecito ancora saperlo. Di sicuro non andrà via né per soldi, né per giocare la Champion’s League e nemmeno perché ammaliato da un ambizioso progetto. Motivi familiari, mancanza di stimoli, qualunque sia il motivo, non mi importa saperlo. 

 

Voglio ricordarlo così:

 

 

 

 Buona fortuna Giulio!

 

Giovanni Migliore