Il calcio è fatto di episodi e di sliding doors clamorose. La scivolata di Milik contro l'Empoli che è costata il cartellino rosso diretto all'attaccante polacco ha rappresentato un punto di rottura per la stagione 2023/24 della Juventus. Dopo aver sognato la possibilità di strappare uno Scudetto quasi certo dalle mani dell'Inter ora i bianconeri rischiano di dover lottare seriamente per conquistare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League.

Se la sconfitta contro l'Inter era almeno ipotizzabile, gli altri tre punteggi con Empoli, Udinese e Verona sono davvero negativi per una squadra come la Juventus che, al netto dell'utopia tricolore, ha ancora un traguardo importantissimo da raggiungere. Dopo una prima parte di stagione difficile alle spalle dei bianconeri, le altre ora stanno iniziando a correre: il Milan ha una serie di risultati positivi dallo scorso 15 dicembre, giorno della sconfitta contro l'Atalanta, da allora sono arrivate sette vittorie e due pareggi, l'Atalanta ha inanellato ieri la quinta vittoria consecutiva e deve recuperare la sfida con l'Inter, infine il Bologna sta volando sulle ali dell'entusiasmo tanto da realizzare quattordici reti nelle ultime cinque uscite, con una media di quasi tre gol a partita incontrando anche avversari di valore come Milan e Fiorentina.

I bianconeri dovranno trovare prestissimo una nuova quadratura del cerchio, perché il calendario da oggi alla fine del campionato sarà tutt'altro che agevole: nelle prossime tredici giornate la Juventus dovrà affrontare Napoli, Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino, Milan, Roma e Bologna, cioè più della metà delle partite saranno disputate con squadre della prima metà della classifica e che hanno velleità di qualificazione alle prossime competizioni europee.

Nella sfida di ieri pomeriggio i bianconeri sono scesi in campo con il solito 3-5-2 con Rugani al posto dello squalificato Bremer in difesa, Kostic e Cambiaso sugli esterni e la coppia Yildiz - Vlahovic in attacco. Dall'altra parte gli scaligeri si sono proposti con un 4-2-3-1 piuttosto offensivo con Folorunsho alzato sulla linea dei trequartisti e Noslin riferimento offensivo. L'atteggiamento del Verona è quasi feroce fin dai primissimi minuti della partita con la Juventus che ne resta quasi intimorita se si escludono un paio di azioni in contropiede: il vantaggio dei padroni di casa con la rete capolavoro di Folorunsho è dunque meritato; il pareggio juventino arriva poco prima della mezz'ora, con un rigore trasformato freddamente da Vlahovic. Dopo quel momento ci si aspetterebbe una reazione da grande squadra, con il risultato rovesciato, invece l'unica formazione a reagire è ancora il Verona, che trova il nuovo vantaggio in avvio di ripresa con Noslin che sfrutta un'uscita errata della difesa di Allegri per insaccare tra le gambe di Szczesny, mentre la rete del definitivo 2-2 arriva pochi istanti più tardi grazie a Rabiot che raccoglie l'assist di Locatelli ed incrocia sul palo più lontano. Nel finale l'occasione più importante arriva tra i piedi di Chiesa che, però, si lascia ipnotizzare da Montipò, con il portiere scaligero che riesce a respingere di piede.

Dopo questo risultato non positivo ora la Juventus ha la necessità che la scossa arrivi al più presto, possibilmente già dalla sfida interna contro il Frosinone di domenica prossima alle 12:30. Questa potrebbe arrivare da diversi fattori, ma quello che ora sembrano auspicarsi in tanti è un cambio dal punto di vista tattico: il 3-5-2 ora non sta più dando i frutti sperati e l'esplosione di Yildiz, in combinazione con il recupero definitivo di Chiesa, potrebbero spingere verso un offensivo 4-3-3. Il sacrificato potrebbe essere Gatti con Cambiaso retrocesso sulla linea dei difensori e, magari, Kostic sul versante opposto, mentre la coppia centrale sarebbe composta dai brasiliani Bremer e Danilo; la cerniera di centrocampo resterebbe inalterata con Locatelli in cabina di regia, Rabiot sul centro-sinistra e McKennie sul centro-destra. In avanti Yildiz e Chiesa, con Vlahovic riferimento centrale. Ma, al di là dello schieramento tattico, lo switch deve venire soprattutto nella testa dei giocatori che devono ritrovare quella sacra fiamma agonistica che negli ultimi tempi sembra essersi affievolita ad un lumicino, solo così i bianconeri potranno uscire da questa crisi che, al momento, sembra essere senza fine.