Dura la vita, quando non puoi giocare soltanto il campionato contendendolo a chi incontra il Barcellona quattro volte in un anno, ma devi giocarti la Champions, tentando di farlo bene. Talmente dura che basta un Celtic infrasettimanale qualsiasi perché la battibissima imbattibile, leggi Juventus, collezioni la quarta sconfitta in campionato (che statisticamente non è pochissimo, va precisato, nemmeno se il campionato finisse oggi) contro la raffazzonata Roma post-Zeman.
Ma, per rendersela più comoda, la vita, con un pizzico d’ingegno, si può attingere alle risorse del più inflazionato trofeo dalle parti di Vinovo, uno che non conosce stelle, collezionato sempre sul campo: l’incoerenza.
Val la pena infatti, dal cassetto con l’etichetta “Figuroni dall’inenarrabile pregio”, ripescare questo virgolettato, non sfuggito alla redazione di Canale Milan:

 

“Ogni tanto sento dire da qualche allenatore: eh ma la Juventus non ha le coppe. Ma perché non smettono già quest’anno in campionato di trovare una posizione per le coppe, così l’anno prossimo nessuno partecipa alle coppe e partecipiamo noi? E’ un invito che faccio a chi dice che la Juventus è avvantaggiata a non partecipare alle coppe: ma chi glielo fa fare a qualificarsi per le coppe? Allora dico a tutti gli allenatori di non fare le coppe così noi ci andiamo in Champions e ci andiamo contenti”.

 

Musica e parole di Antonio Conte, oggi sbigottito dai crudeli scherzi dell’accoppiata Serie A – Champions League, in data 17 dicembre 2011.

 

 

Possiamo comprendere che, dopo la traversa di Manchester, Conte abbia avuto la tentazione di rimuovere l’elemento Champions, e tentato di dimenticare, fatto finta di non conoscerla, pensato che essa non esista, ma per rinfrescare la memoria, e siccome si dà il caso che la Champions esista da un bel po’, ed esistesse anche l’anno scorso (non per lui, certo), ecco qualche dato targato 2012:

 

Sabato 24 marzo: Milan-Roma
Mercoledì 28 marzo: Milan-Barça
Sabato 31 marzo: Catania-Milan
Martedì 3 aprile: Barça-Milan
Sabato 7 aprile Milan-Fiorentina

 

A Catania, e con la Fiorentina, sfumò il diciannovesimo scudetto del Milan.

 

Ma lo scorso anno, nessun problema. Anzi, sardonica ironia nei confronti di chi sottolineava che forse, la Champions rimossa dalla psiche dell’allenatore juventino qualche problemino a chi la gioca lo dava, e qualche squilibrio lo creava, fino ad assegnare lo scudetto ad una squadra evidentemente meno attrezzata.

 

Delle due, una: o Conte scopre il magico della Champions nell’inverno 2013, oppure la Champions è il rifugio perfetto, l’acqua calda da scoprire ad hoc, quando le cose non girano.

E, a proposito della matematica (o matemagica, nel caso) citata da Conte nella querelle con Mazzarri, a cui imputa “fesserie” dette, fesseria per fesseria, è bello notare che Conte parli di tre partite in sette giorni, ed in realtà, orari alla mano, i giorni tra Fiorentina e Roma sono otto (Fiorentina alle 18, Roma alle 20.45), e che oggi il Napoli scenda in campo contro la Samp due giorni e 18 ore dopo la sfida con il Lech, abbattendo il muro dei tre giorni. Alla Juventus, per tutta la durata di questo sprint europeo, non capiterà mai. Perché, fesseria per fesseria, e scoperte di comodo a parte, nessuno ha voglia di passarci troppo, da fesso.

 

Ezio Azzollini