Vista la posizione di classifica la Juventus dovrebbe essere totalmente padrona del suo destino in ottica qualificazione Champions League. I bianconeri invece stanno sprecando, a dir poco malamente, una serie importante di match point, permettendo alle dirette concorrenti di continuare a minare la certezza del piazzamento finale. A correre in soccorso di Danilo e compagni sono arrivate, inaspettatamente, le altre compagini italiane ancora in corsa nelle competizioni europee: i risultati raggiunti da Roma, Milan, Fiorentina e Atalanta hanno praticamente regalato la certezza che nella prossima edizione della Champions League saranno ben cinque le italiane in gara. A questo punto per la Juventus a livello di piazzamento di classifica è sufficiente fare la corsa sull'Atalanta, attualmente sesta a quota 50 punti, ma con due partite in meno.
Venendo alla partita di ieri, un antico detto dei nostri antenati romani diceva che il destino favorisce chi osa, ma nel caso della Juventus la fortuna strizza un occhio anche a chi non è così tanto audace, come dimostrato ampiamente dai risultati degli anticipi.
Nella stracittadina di Torino i bianconeri sono scesi in campo con il solito 3-5-2 e la formazione dei "titolarissimi" a completa disposizione: i dubbi sulle fasce si sono risolti con la conferma di Kostic a sinistra e Cambiaso sul lato opposto. Anche in casa granata non ci sono state grandi sorprese se non l'inserimento del più difensivo Vojvoda rispetto a Lazaro sull'out di sinistra, in attacco ancora la coppia Zapata-Sanabria con Vlasic alle loro spalle. L'inizio della Juventus è di gran livello con i bianconeri che vanno vicinissimi al gol in tre occasioni nella prima mezz'ora di gioco. La prima è stata certamente la situazione più ghiotta: Chiesa riesce a scappare a Tameze e crossare al centro dove trova Vlahovic completamente solo sul palo più lontano, il centravanti serbo apre il piattone e colpisce a botta sicura, ma la sua conclusione va a centrare in pieno il palo a Milinkovic-Savic battuto. La seconda chance di sbloccare il punteggio arriva sui piedi di Locatelli, ma il regista calcia alto da posizione favorevole; la terza opportunità arriva ancora sui piedi di Vlahovic, ma in questa occasione il serbo perde qualche frazione di secondo nel controllo della sfera, permettendo al portiere granata di sfruttare tutta la sua mole in uscita per oscurare lo specchio della porta e deviare la conclusione con il ginocchio.
Dopo questa sfuriata iniziale i bianconeri calano drasticamente il ritmo e lasciano sempre più il pallino del gioco in mano ad un Torino aggressivo e volenteroso, ma poco efficace nei pressi dell'area di rigore di Szczesny. La prima occasione di stampo granata arriva infatti solamente al quarto d'ora della ripresa con Sanabria che salta più in alto di Gatti e va a colpire di testa, il portiere polacco della Juventus è rapidissimo a gettarsi in tuffo e a respingere. Al 73' arriva un'altra occasione per i padroni di casa, ma il tiro di Vojvoda è fin troppo pulito e con una traiettoria centrale che permette a Szczesny di bloccare senza troppi problemi. La risposta della formazione di Allegri è affidata al neo-entrato Yildiz che trova il varco giusto per impensierire Milinkovic-Savic con un diagonale non respinto benissimo dal portiere granata, ma su cui nessun juventino si avventa per ribattere in rete. L'ultima emozione del match arriva nei minuti di recupero con Lazaro che spreca malamente da posizione favorevole con un colpo di testa che finisce alto sopra la traversa.
Quella vista ieri è, per l'ennesima volta, una Juventus dai due volti: l'inizio di partita è stato promettente e quasi travolgente con Chiesa che riusciva a scappare con continuità ai difensori granata creando situazioni di superiorità numerica e pericoli improvvisi. Dopo il secondo errore di Vlahovic i bianconeri si sono fatti prendere da una sorta di apatia con il Torino che riusciva a conquistare piuttosto facilmente il possesso già nella metà campo juventina e ad assicurarsi il controllo delle palle vaganti. Nella ripresa è sembrato quasi che la squadra di Allegri avesse la "pancia piena", come se avesse già raggiunto l'obiettivo e non vi fosse la reale necessità di spingere sull'acceleratore e portare a casa i tre punti. Una squadra tutt'altro cha audace quindi, anzi quasi rilassata di aver già fatto il proprio dovere, cosa ben lontana dall'essere vera.
Nonostante questa scarsa audacia la fortuna è comunque venuta incontro alla formazione allenata da Allegri assumendo questa volta la forma di Michele Di Gregorio. Il portiere del Monza è stato autore di una prestazione super nella sfida contro il Bologna, fermando la squadra di Thiago Motta sul punteggio di 0-0. Nonostante il derby tutt'altro che brillante dunque i bianconeri hanno mantenuto inalterato il proprio vantaggio sui rossoblu e ora restano in attesa di sapere quali saranno i risultati di Roma e Atalanta. Per ora il destino ha aiutato anche chi non ha osato, ma il calcio sa essere molto spietato e non può sempre andare bene, per questo Vlahovic e soci dovranno affrontare le ultime sei giornate con ben altro piglio, soprattutto quando ci saranno gli scontri diretti con il Milan (34esima giornata), Roma (35esima) e Bologna (37esima).