Dopo le prime vittorie in campionato per la Juventus di Thiago Motta è arrivato il primo stop, non una sconfitta, ma un pareggio a reti bianche. Le prime due uscite dei nuovi bianconeri erano risultate molto convincenti, sia dal punto di vista dei risultati che da quello squisitamente tecnico e tattico. Contro Como e Verona la formazione piemontese aveva infatti portato a casa sei punti frutto di altrettante reti segnate e nessuna subita con tante giocate di livello e un coinvolgimento da parte dei giocatori che sembravano divertirsi di più rispetto alle ultime stagioni sotto la guida di Allegri.
Alla terza giornata però è arrivata il primo banco di prova importante per Vlahovic e compagni. La Roma allenata da Daniele De Rossi non arrivava certamente da risultati positivi: pareggio a reti bianche alla prima giornata in trasferta contro il Cagliari e sconfitta di misura con l'Empoli di fronte al pubblico dell'Olimpico. I giallorossi si sono presentati a Torino con la voglia di non lasciare troppo spazio alla verve dimostrata dai bianconeri nelle prime giornate. Non è apparso un caso se il tecnico romanista ha scelto un undici iniziale senza Dybala, affidando a Soulé e Saelemaekers, più ad agio nella fase di non possesso, i compiti di innescare il riferimento centrale Dovbyk. Per la Juve invece confermato il 4-1-4-1 con Savona e Cabal sugli esterni difensivi, Mbangula e Cambiaso qualche metro avanti a loro, Vlahovic attaccante centrale con Fagioli e Yildiz alle sue spalle.
La partita è apparsa bloccata fin dai primissimi minuti di gioco e così è rimasta per tutto l'arco del match, senza che neanche le sostituzioni, Dybala da una parte, Koopmeiners, Conceicao e Nico Gonzalez riuscissero a spezzare gli equilibri. Vista la situazione di classifica e un'identità ancora ben lontana dall'essere definita ci si aspettava che la Roma salisse a Torino cercando di non subire reti. Per questo da Thiago Motta ci si sarebbe aspettata qualche soluzione differente per provare a far saltare il fortino eretto dall'allenatore giallorosso. Insomma il primo test di un livello un po' più elevato si è rivelato più difficile del previsto per il nuovo allenatore bianconero.
Visto l'esito del primo big match sfruttare la sosta per gli impegni delle Nazionali è dunque doveroso per Thiago Motta ed il suo staff. L'allenatore italo-brasiliano ha inoltre la fortuna di poter disporre di un numero di giocatori più grande del solito, quindi le possibilità di continuare il percorso di crescita ed assimilazione dei nuovi concetti sono decisamente elevate.
L'unica nota stonata di questo avvio di stagione è un ritornello che in casa Juventus conoscono ormai fin troppo bene: quello degli infortuni. Oltre al lungodegente Milik, in questo avvio di stagione si sono fermati anche Adzic, Conceicao, Thuram e Weah per problemi muscolari, mentre Nico Gonzalez ha subito una botta durante la partita tra Argentina e Cile. Per la sfida con l'Empoli potrebbero recuperare quasi tutti ad eccezione del polacco e del portoghese. Il loro recupero, anche se non totale, potrebbe permettere a Thiago Motta di portarli quanto meno in panchina per giocarseli a gara in corso, se necessario, nella speranza di avere quanto prima a disposizione la rosa per intero per poter lavorare a pieno sul proprio progetto tecnico-tattico, nonostante il calendario che sarà a dir poco frenetico. Dopo la sfida con l'Empoli ci sarà infatti l'esordio della Juventus nella nuova Champions League con i bianconeri che ospiteranno il PSV Eindhoven tra le mura dello Stadium, mentre sabato 21 settembre sarà la volta del Napoli varcare le soglie del fortino juventino.
Per Thiago Motta il tempo dei test si sta dunque esaurendo, tra poco si dovrà iniziare a fare sul serio, senza alcuna possibilità di appello.