UEFA Under-17 Euro 2017 è iniziato in Croazia lo scorso mercoledì e terminerà il 19 maggio allo Stadion An?elko Herjavec di Varaždin con la finalissima (qui la guida completa dei match). Eurosport trasmetterà otto partite della fase a gironi, due quarti di finale e - ovviamente - le ultime tre, decisive sfide. Sedici squadre suddivise in quattro gironi, cinque fra queste si qualificheranno ai mondiali di categoria che avranno luogo in India dal 6 al 28 ottobre. Prima volta assoluta per Fær Øer in una fase finale UEFA, mancherà il Portogallo campione uscente. Rispetto ai "grandi" i ragazzi si sfideranno in partite da quaranta minuti per tempo e - nella fase a eliminazione diretta - non ci saranno tempi supplementari in caso di pareggio. Per i rigori la Uefa ha deciso di sperimentare una nuova sequenza (dalla classica ABAB ad ABBA, come nel tie-break tennistico): la seconda squadra a presentarsi dal dischetto calcerà anche il terzo rigore. Tutto questo perché "studi scientifici dimostrano che" la prima compagine a tirare vince il 60,6% delle lotterie. Sarà.
AZZURRI NERI - Vittoriosi - da paese organizzatore - alla prima assoluta del torneo contro la Germania Ovest nel 1982, da allora la baby Italia non ha mai più trionfato: un titolo revocato - 1987 - per irregolarità nella documentazione del giocatore Roberto Secci e tre finali perse: nel 1993 contro la Polonia, nel 1998 sfidando l'Irlanda e ai rigori contro la Russia nel 2013. All'esordio contro i padroni di casa della Croazia coach Emiliano Bigica ha potuto esultare grazie alla perla di Kean, uno dei quattro giocatori nella storia ad aver giocato Champions League ed Europeo Under 17 nella medesima stagione: Halilovi? (Dinamo Zagabria e Croazia, 2012/13), Zohore (Copenaghen e Danimarca, 2010/11), Wilshere (Arsenal e Inghilterra 2008/09) gli altri. Lo juventino, classe 2000, era tornato a Vinovo per aggregarsi ai compagni di squadra in vista del derby col Torino, ma un risentimento muscolare l'ha messo KO e lo costringerà a saltare, forse, anche l'ultima e decisiva partita del girone contro la temibile Turchia in programma il 9 maggio con le squadre appaiate a tre punti dietro la capolista Spagna. Manolo Portanova, intanto, ricrea un Inception essendo figlio di Daniele.
IL "MESSI DI OBERHAUSEN" - Il torneo, giunto alla sedicesima edizione (trentacinquesima includendo anche gli anni in cui era U16), è la classica rassegna giovanile in cui club e - futuri - procuratori nuotano come squali bianchi a caccia dell'affare grosso, o - meno - del super flop. La Uefa ha stilato una lista di quelli che ce l'hanno fatta (o quasi) passando dalle precedenti rassegne: Pogba, Rooney, Cesc, Cristiano Ronaldo, Hazard, Kroos sono fra questi e pochi restano i casi emblematici di NextGen sfioriti e dimenticati dalla vita come gli inquilini del "Million Dollar Hotel" wendersiano. Quaresma stupì nel 2000, Torres e Belotti un anno più tardi (segnando nella stessa partita), Iván de la Peña fu convocato dalle Furiettine Rosse nel 1992. Negli ultimi quattordici anni - e siamo obbligati a portare tutta la pazienza del mondo col portoghese José Gomes ('99), Odsonne Édouard (98' del Tolosa, 16 matchs disputés e un gol in Ligue 1) e Steven Bergwijn (2 reti col PSV quest'anno in Eredivisie) - abbiamo regolarmente sentito parlare dei vincitori del Golden Player a Euro 17 anche a livello senior. Per Miguel Veloso, così come per Bojan Krki? (miglior giocatore di Euro U17 nel 2007 e bomber nel 2006), si attendevano carriere diverse, ma discutiamo di giocatori di livello in grado di - almeno Bojan - segnare almeno un gol in Eredivisie, Liga, Bundesliga, Premier League e Serie A, senza dimenticare le skill "pucciosità" e "nel dubbio faccio un bimbo con la figlia del presidente". Danijel Aleksi? invece, altra vecchia conoscenza del Grifone, ha nettamente deluso le aspettative dopo le acrobazie del 2008 (esordì pure in nazionale maggiore in amichevole) e i duetti con Ljaji? e Milivojevi? e ora tenta d'infilzare portieri elvetici con la maglia del San Gallo (non il massimo un'esultanza in 18 presenze in Super League). Sfortunato il talentuoso Kyle Ebecilio: best player e capocannoniere nel 2011, cugino di Jeffrey Bruma, ha collezionato 11 sole presenze negli ultimi tre anni anche per la diagnosi della sindrome di Guillain–Barré. "Arrivato" pure il Messi di Oberhausen Max Meyer, persino il portiere russo Anton Vladimirovich Mitryushkin ha fatto carriera: osservato da tre club francesi dopo un assist in campionato e le prodezze contro gli azzurrini (contagioso l'entusiasmo del cronista) nel maggio 2013, facile che nel 2017/18 abbandoni la Svizzera.
JADON SANCHO (25/03/2000, INGHILTERRA)
Sancho, omonimo differente da quello che al mondiale 2006 sfidò l'Inghilterra con Trinidad, ad eccezione delle origini, è stato acquistato dal City versando al Watford 66'000£ - ma la cifra può raggiungere le 500'000 - e Guardiola non ha nessuna intenzione di privarsene. Il contratto - di cui non si conoscono i termini - scadrà nel 2020: i Citizens vorrebbero evitare un caso Pogba e muovere stabilmente Sancho in prima squadra già dal 2017/18. Ala che parte da sinistra con possibilità di accentrarsi, pochi pari età riescono a contenerlo quando scatena il primo passo col destro - piede naturale - e accelera, peggio ancora se tenta l'elastico. Velocissimo, abilità tecniche notevoli in surplace, lo tacciano d'eccessivo snobismo sotto porta. Nel video sotto decide di cambiare l'esito del match innescando quarta e quinta e dribblando tutto ciò che incontra sulle sue Nike prima di servire Brewster a porta sguarnita. Fan del numero 11, dovrà presto vedersela con Kolarov. Fra i suoi compagni si parla un gran bene della mente di Phil Foden (sempre del Manchester City, peccato per quel sopracciglio) e Jonathan Panzo, che con Sancho ha reso orgoglioso Miguel de Cervantes.
JANN-FIETE ARP (06/01/2000, GERMANIA)
Tripletta in tredici minuti dritta nella storia della competizione all'esordio contro la Bosnia (5-0 il finale), Arp ha la classica faccia da tedesco - sono certo che anche i cinesi pensano che i tedeschi si somigliano tutti - gioca per l'Amburgo e ha identificato Harry Kane come modello, anche se sulla foto profilo Instagram emula Dybala. Un metro e ottantacinque centimetri di discreto bagaglio tecnico che gli permette di arretrare il raggio di azione, selezionato fra i 100 migliori bimbi nati dopo il 1999 secondo Kinder, ai morbidi avversari di giovedì ha segnato comodo comodo nell'area piccola, da fuori area e di testa, mimando in tutte e tre le occasioni esultanze differenti: cuoricino per il primo, classico salto degli attaccanti con montanti in serie dopo il secondo, dita che formano una "A" per il terzo (A di Alina, la sua ragazza che lo tagga stoicamente nei commenti di ogni post su Instagram). Chelsea, Milan, Lipsia e Borussia Dortmund sarebbero sulle sue tracce: basterà a confondergli di più le idee?
ATALAY BABACAN (28/06/2000, TURCHIA)
Per quanto si parli un gran bene di Berke Özer, portierino (con un passato da difensore centrale) di 1,90 centimetri in forza all'Altinordu (settimo in TFF 1. Lig, cadetteria turca) con già due presenze all'attivo in campionato (anche se forse qualche fondamentale andrebbe rivisto sulle punizioni e sul tempo d'uscita...) e dodici panchine, il turco più talentuoso risponde al nome di Atalay Babacan, mezz'ala numero 10 delle giovanili del Galatasaray che ha quasi fatto impazzire la Spagna - finirà 2-3 per gli iberici - nel primo assaggio di Euro U17 (nel video sotto, discesa sulla trequarti sinistra e pregevole assist per il vantaggio, poi ancora lui ad innescare l'azione del raddoppio). Mancino puro, MVP dei suoi nel roboante 1-4 contro i padroni di casa della Croazia e qualche problema di outfit, nell'ultima partita del girone sfiderà l'Italia.
ABEL RUIZ E SERGIO GÓMEZ (28/01/2000 E 04/09/2000, SPAGNA)
Il nove e il dieci e quell'intesa già sviluppata alla Masia, ma non troppo: da buon bimbo prodigio il nove, Abel Ruiz, è l'unico 2000 a giocare già nella Juvenil A del Barça, mentre il dieci, Gómez, lucida il sinistro nella Juvenil B ed è comunque il secondo più giovane della squadra dietro a Pau Martínez, nato nel novembre del 2000. Nella prima partita i cuccioli spagnoli hanno rimontato la Turchia grazie all'assist della punta centrale (Ruiz) al mediano (Gómez) che batte Özer col mancino, sventolato poco più tardi anche su calcio piazzato; contro l'Italia ha invece preferito rientrare sul destro prima di battere Ghidotti. I rigori - così come la fascia - sono roba di Ruiz, che col destro calcia piuttosto forte ed è testardo quando basta, dopo la doppietta all'Italia, per dare la caccia al francese Amine Gouiri (5 reti ringraziando il 7-0 alle Fær Øer). Nella foto sotto (i tre a segno contro i turchi), il dieci ha smarrito l'abbigliamento da gioco.
DAISHAWN REDAN (02/02/2001, OLANDA) *Giovanissimo, uno su cui puntare a occhi chiusi e che tre club di Premier League (oltre a RB Lipsia e PSG) hanno messo nel mirino da quasi un anno. Finalizzatore letale, testimonial Nike, ha qualcosa di Patrick Kluivert (così come Iwan...) e fa parte del Plan Cruijff, programma ideato per i campioncini del club di Amstedam e garantisce -anche - al giocatore di parlare fluentemente l'inglese e lo spagnolo. Nel video sotto un piccolo Daishawn Redan intervista Urby Emanuelson al campo d'allenamento dei Lancieri nel 2008.
* il calciatore non è stato convocato dal C.T. Kees van Wonderen. Se conoscete il motivo - oltre a questo - contattatemi.
JACK AITCHISON (05/03/2000, SCOZIA)
Pro già da un paio d'anni, predestinato da quando è diventato youngest ever goalscorer del Celtic segnando il 7-0 al Motherwell a sedici anni e due mesi al primo tocco sul terreno di gioco. Passato dal pacchiano numero 99 al 76 in questa stagione con gli Hoops (con la Scozia U17 veste la 7), è già andato in rete all'Euro contro le modeste Fær Øer segnando il gol della sicurezza. Con l'Ungheria è rimasto a bocca asciutta.
MAXENCE CAQUERET (15/02/2000, FRANCIA)
Lionel Rouxel, selezionatore U17 francese con una vita passata a Guingamp, ha depositato le chiavi del gioco al centro del terreno e le ha legate ai malleoli del suo capitano che veste il dieci con l'eleganza di un giovane parigino a torso nudo in un film di Bertolucci. Porta i capelli ingellati all'indietro, rasati ai lati e quel nome, Maxence, ch'evocherebbe sicuramente qualcosa di ouais waou c'est cool mec da scrivere, ma onestamente ora mi sfugge e non vorrei scomodare qualche attrice porno francese. I gol segnati in questo europeo da Caqueret sono due, entrambi con inserimenti dalle retrovie nel bel mezzo dell'area. Costanza, leadership, piedi dolci: quando non recita da protagonista coi Gallettini Maxence sta a Lione, dove pratica nell'under 19.