di Paolo Pierangelo

 

Era l'estate del 1991 ed a Pescara c'era Giovanni Galeone in panchina, "Il profeta" dello stadio Adriatico, che in pieno calciomercato aveva chiesto al direttore sportivo PierPaolo Marino, di acquistare l'ala sinistra Massara, in forza al Pavia in serie C1.

La trattativa era più complicata del previsto, infatti la presidentessa Achilli del Pavia aveva già un'offerta di Zamparini (all'epoca a Venezia)per Massara, quindi fece capire a Marino che il Pescara avrebbe dovuto comprare un altro giocatore oltre Massara.

La scelta ricadde su Max Allegri, centrocampista che aveva anche esordito in serie A nel Pisa, dopo aver giocato nel Livorno e che a Pavia aveva disputato un buon campionato di C1.

Da quel preciso momento nacque l'idillio tra Allegri e Galeone (insieme anche a Perugia e Napoli), l'allenatore del Pescara dopo la preparazione estiva, gli affidò subito la maglia da titolare, numero 8 per la precisione, nel ruolo di mezz'ala nel 4-3-3.

 

 

La stagione 1991/92 fu trionfale per la squadra biancazzurra, Allegri contribuì alla promozione in serie A, segnando goal e sfornando assist, a fine campionato ebbe diverse offerte ma fece parlare di se per non essersi presentato all'altare, mandando all'aria il suo matrimonio.

In campo invece ci andava e lo faceva benissimo, la serie A 1992/93 lo vide come un sorprendente protagonista, vittoria all'Olimpico di Roma all'esordio, quindi nella seconda giornata la sfida col Milan di Van Basten, a Pescara finì 4-5 con doppietta di Allegri.

Centrocampista di grande tecnica, Allegri vantava un tiro micidiale dalla distanza, quell'anno realizzò 12 goal nel Pescara in serie A, inoltre aveva il pallino del tunnel e contro il Milan ne fece uno a Rijkaard ed uno a Van Basten.

 

 

Tra le sue perle anche la doppietta alla Juventus, proprio la sua squadra, in quel clamoroso Pescara-Juve 5-1 in serie A, nelle immagini video abbiamo modo di rivedere il talento di Max, per chi lo ricorda e per chi non lo ha vissuto negli anni '90, un talento cristallino che lo fece ribattezzare "conte Max" dai tifosi del Pescara, per la sua classe.