In campo il pallone inizierà a rotolare tra poco più di un'ora, ma in questo momento l'attenzione di tutti i tifosi juventini sembra essere rivolta più alle faccende extra-campo, con particolare riferimento alla sessione di calciomercato che si chiuderà alla mezzanotte di domani sera.

Guardando la tabella di acquisti e cessioni si potrebbe serenamente dire che, a livello numerico, la Vecchia Signora si sia rinforzata. Per il momento sono usciti Danilo, svincolato, e Arthur Melo, girato in prestito al Girona dopo una prima parte di stagione da epurato fuori rosa. In ingresso invece sono arrivati il giovane Alberto Costa, Kolo Muani, Renato Veiga, mentre tra poche ore dovrebbe diventare ufficiale anche l'arrivo di Lloyd Kelly in prestito con l'obbligo di riscatto che scatterà al conseguimento di determinati, semplici, obiettivi. La realtà dell'analisi però non può fermarsi a questo.  

In questo mercato di gennaio, oltre alle cessioni, la Juventus avrebbe dovuto far fronte agli infortuni di Cabal, Bremer, Kalulu e al mistero, neppure troppo buffo, che aleggia attorno ad Arek Milik. Ma se l'infortunio dell'ex Milan è, purtroppo, notizia degli ultimi giorni, per tutti gli altri si parla di condizioni note da mesi e che la dirigenza avrebbe dovuto sanare con interventi sul mercato già dai primissimi giorni di questa finestra invernale. Arrivare all'ultimo giorno per "accontentarsi" di una riserva del Newcastle, con tutto il rispetto per Lloyd Kelly, è davvero delittuoso.

A peggiorare ulteriormente il quadro, già fosco, sul mercato ci sono ancora le continue sirene che agitano le giornate di Cambiaso, Douglas Luiz e Fagioli. Il terzino sinistro sembrava già con le valige in mano con direzione Manchester, sponda City, poi gli eccessivi investimenti fatti per altri giocatori hanno convinto Pep Guardiola ha rinviare quest'operazione a giugno, nella speranza che su di loro non si abbatta la scure della giustizia sportiva bloccandogli il mercato in ingresso. Il brasiliano non ha, eufemisticamente, convinto nella prima parte di stagione in bianconero e su di lui sono tornate le attenzioni di diversi club d'Oltremanica, ma per il momento pare che l'ex Aston Villa voglia provare a riscattarsi all'ombra della Mole. Chi invece, incomprensibilmente, pare più essere vicino all'addio è Fagioli: incomprensibilmente perché il rinnovo arrivato durante la squalifica per il calcioscommesse ed il successivo film sembravano aver creato un legame indissolubile tra il giovane centrocampista e la Vecchia Signora, invece l'utilizzo con il contagocce da parte di Thiago Motta e gli ingressi non proprio furenti del numero 21 sembrano aver creato una spaccatura che, a meno di clamorosi ribaltoni, porterà ad un addio quasi certo.

Alle spalle di tutto questo si staglia, incombente e quasi soffocante, il rendimento della squadra sul campo. Dopo una serie di prestazioni interessanti con qualche punteggio positivo, come la vittoria sul Milan, la squadra bianconera si è di nuovo schiantata al suolo con un secondo tempo contro il Napoli che ha lasciato molto amaro in bocca ed ha portato alla successiva, sconcertante, partita contro il Benfica, match in cui la sconfitta va ben al di là del mero risultato.

Che sia rivoluzione o periodo transitorio, da una società del calibro della Juventus è obbligatorio aspettarsi di più e non solo per quanto riguarda il campo. La sensazione lasciata da questo mercato è stata di amarezza, con una dirigenza incapace di dare risposte sia dal punto di vista "politico" che con le operazioni per puntellare la rosa. Al suo arrivo in bianconero Giuntoli ha raccontato più volte il proprio amore fanciullesco per la Vecchia Signora, questo amore lo dovrebbe spingere a dare ancora di più, sotto tutti i punti di vista. Ormai questa sessione di calciomercato si è chiusa, ma quella della prossima estate dovrà dare dei segnali davvero importanti che non possono ridursi a operazioni di convenienza economica, o inseguimenti infiniti verso un solo calciatore. 

Infine, ovviamente, ci si aspetta che tra poco più di un'ora la squadra scenda in campo con tutto un altro piglio rispetto a quanto visto contro il Benfica. I bianconeri devono tornare a macinare gioco, risultati e vittorie se non vogliono vedersi scappare tra le dita l'obiettivo minimo di questa stagione, cioè la qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo non solo di campo, ma anche economico.