Fino a poche ore fa ero alle prese con un dissidio interiore che a confronto Petrarca era un dilettante. Prendermela con gli arbitri o provare ad analizzare la partita di Torino? Valeri si, Valeri no, dopo un po' di fatica sono riuscito a dormire, stamattina ho preso un bel caffè (facciamo due) e ricominciato la routine fatta di lavoro, stress e impegni vari, lasciandomi tutto alle spalle.

Dunque, sbollita la rabbia di una sconfitta amara quanto il Kopi Luwak (andate a vedere cos’è, non adatto ai deboli di stomaco) cerchiamo di fare il punto sulla partita dello Juventus Stadium, mettendo in risalto alcuni aspetti che finora sono passati sotto traccia:

1) REINA BIGUSTO - Reina salva miracolosamente prima su Mandzukic poi su Lichtsteiner: fenomeno. Reina sbaglia sul 2-1 di Higuain con un'uscita a vuoto: bollito. Dov'è la verità? Semplice: lo spagnolo è così, prendere o lasciare. Capace di grandi interventi, grande trascinatore, regista aggiunto, ma anche portiere imperfetto, con carenze nelle uscite e soggetto a sviste sui tiri dalla lunga distanza. Io, nel dubbio, me lo tengo stretto. Anche perché dopo il fallo (?) su Cuadrado ho temuto il peggio per Valeri. Io uno come Pepe, con quelle braccia, preferirei averlo dalla mia parte. Caliente.

2) CHIAMATEMI MARKO - Rog ha giocato una signora partita. Rapidità, dribbling e grande forza fisica. Bravo da intermedio, può diventare anche un’ottima alternativa a Callejon se impara i movimenti dell'ala. Peccato cali nella ripresa (come tutto il Napoli del resto) ma le potenzialità ci sono. Speriamo di vederlo più spesso nel rettangolo di gioco. Magari la lingua ora l'ha imparata... Folletto

3) QUANDO C'ERA SUPERBIKE - E niente, Maggio mi ha commosso. Lotta su ogni pallone, dimostrando una gran voglia di mettersi in mostra, quasi come fosse un ragazzino della primavera in cerca del posto da titolare. Con Hysaj in calo non mi sorprenderebbe un suo impiego dall’inizio a Roma o, addirittura, in Champions contro il Real. Redivivo.

4) LA STRANA COPPIA - Dries e Leo: all'anagrafe Mertens e Pavoletti. Il primo entra per dare brio all’attacco, il secondo per fare a sportellate dopo l’uscita di Milik. Perdono entrambi miseramente su tutta la linea. E nel frattempo Gabbiadini continua a segnare in Premier, aumentando i rimpianti. N.P. Non Pervenuti.

5) CERCASI MAREK - Ci sono alcune cose che davvero non capisco. Non capisco, ad esempio, perché Dj Fabo sia dovuto andare in Svizzera per togliersi la vita. Non capisco perché Ranieri sia stato esonerato dopo la vittoria in Premier, nè perché abbia vinto il fronte del Si alla Brexit. Ma soprattutto non capisco perché nelle grandi partite (non tutte fortunatamente) Marek Hamsik si dimentichi di giocare come sa. Carattere, personalità, ansia da prestazione, chiamatelo come volete. Fatto sta che io davvero non so spiegarlo. Ieri quasi un fantasma. Criptico.

6) LA VERSIONE DI MAX - E pensare che a Torino non lo volevano. C'è stata una mezza insurrezione popolare al suo arrivo sulla panchina bianconera. E invece ha zittito tutti. Lo dico apertamente e senza paura: Allegri è un grande allenatore. Capisce di aver schierato una formazione sbagliata e rimedia al 45° inserendo Cuadrado, cambiando totalmente l'inerzia del match. La vittoria è (anche) merito suo. Stratega.

7) BBC - Le qualità tecniche di Chiellini sono inversamente proporzionale alla sua cattiveria agonistica. Non saprà fare un lancio di 40 metri come il compagno Bonucci, ma se lui, Leo e Barzagli si mettono in testa di fermare un giocatore lo fanno. Annullano prima Milik, poi Mertens e Pavoletti. Tanto odiati dagli avversari quanto amati dai suoi. Imprescindibili.

8) IL MUTISMO SELETTIVO - Scegliere di non parlare è un diritto. Imporre il silenzio è una violazione di un diritto. Strano non si capisca che il silenzio stampa danneggia soprattutto i tifosi, quelli che pagano il biglietto ed il canone Sky/Mediaset. Speriamo che da oggi si cambi musica. Parliamone

9) L'IMPERTURBABILE SARRI - Fa il pane con la farina che ha. Mette in campo l'11 migliore, vincendo ai punti il primo tempo con una squadra corta e cinica, brava a chiudere gli spazi agli avversari. Eppure, nella ripresa, basta un cambio per scombinare le carte. Maggiori i meriti di Allegri e della Juve o i demeriti di Sarri, impreparato dal cambio tattico? Una cosa è certa: il 4-3-3 del tecnico toscano è la sua forza, ma anche la sua più grande debolezza. Cercasi variante.

Maurizio Sarri (Getty)

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10) VALERI SI, VALERI NO, VALERIANA CERCASI - Tutto bene, molto bello,..Poi per puro caso riguardo il fallo di Pjanic su Albiol e dimentico tutto. Dannazione. Ora riesco a pensare solo a Lorenzo Tonelli...