Il turno infrasettimanale con l’Udinese arriva dopo l’ennesima delusione che a Bologna ha visto il Napoli migliorare sul piano tattico, ma non sul piano della finalizzazione. Mentre l’errore dal dischetto di Osimhen si porta dietro polemiche e strascichi che non fanno bene alla ricerca di un nuovo equilibrio, i partenopei si preparano a una partita che storicamente li vede favoriti. Su una carta, però, che al momento canta molto poco.

L’Udinese non batte il Napoli in campionato dall’aprile del 2016. Da allora per i friulani solo due pareggi casalinghi. L’ultimo nella scorsa stagione. Nella notte che ha consegnato lo scudetto al Napoli dopo 33 anni. Il goal di Osimhen a Udine fu la firma per la certificazione della gloria. E i ricordi ancora vivissimi fanno i conti con un presente che in pochi avrebbero immaginato a inizio stagione. I 7 punti di svantaggio dalla vetta e una serie di difficoltà tattiche stanno mettendo a dura prova un ambiente che si augurava un principio caratterizzato da più entusiasmi.

L’appuntamento con l’Udinese vale, probabilmente, la panchina di Garcia e l’ipotesi di rilancio della squadra campione in carica. L’allenatore francese deve fare i conti con alcune assenze e con qualche dubbio di formazione. La linea centrale difensiva è fuori uso, e allora Natan e Ostigard si giocheranno le loro carte tra i due esterni, Di Lorenzo e, probabilmente, Mario Rui. Non è da escludere la possibilità che Anguissa possa riposare. In attacco, con Lindstrom ancora in panchina, Politano dovrebbe completare la linea offensiva con Kvara e Osimhen.

L’Udinese non naviga in buone acque. 3 punti in 5 gare e nessuna vittoria. I friulani sono terzultimi e in questa prima fase di stagione hanno mostrato un gioco con non pochi problemi tattici, sia in attacco che in difesa. La brillantezza di alcuni periodi dello scorso campionato sembra perduta e Sottil ha bisogno di recuperare smalto nel più breve tempo possibile per evitare che la classifica si faccia eccessivamente preoccupante.

Se Kabasele dovesse recuperare in tempo, andrebbe a completare la linea difensiva con Perez e Bijol. Kristensen si tiene pronto qualora dovesse essere necessario. Samardzic, Walace e Lovric saranno gli interni della mediana a cinque, mentre Lucca e Thauvin andranno a formare la coppia d’attacco.

Per un copione tattico che quasi certamente vedrà il Napoli spingere sull’acceleratore per fare la partita, l’Udinese dovrà fare di necessità virtù, cercando di coprire gli spazi in cui la tecnica dei padroni di casa potrebbe fare la differenza. L’anno scorso gli uomini di Sottil spaventarono non poco il Napoli accorciando nei minuti finali da 3-0 a 3-2. Ma nella gara di andata della scorsa stagione era un altro Napoli ed era un’altra Udinese. Questa partita, sebbene con condizioni mentali differenti, non offre molte alternative se non quella del successo. Principalmente per il Napoli.