Per la Juventus, e per diversi bianconeri, il Girone H di Champions League fa rima con passato prossimo. Oltre a Siviglia e Lione, incontrate in tempi recenti in Champions ed Europa League, la Signora ha pescato la Dinamo Zagabria, un bel tuffo nel passato per il nuovo arrivato Marko Pjaca ma anche per Mario Mandzukic, che da lì ha spiccato il salto verso il grande calcio europeo. L'ultimo precedente tra Juve e Dinamo è invece roba parecchio vecchia: Coppa delle Fiere 1967, 2-2 a Torino e 3-0 a Zagabria per i padroni di casa, che schiacciarono senza appello i bianconeri di Heriberto Herrera, Cinesinho e Del Sol.

Campione nazionale nella scorsa stagione, la Dinamo è stata costretta comunque a partire dal secondo turno preliminare di Champions League a causa di una posizione non proprio nobile della Croazia nel ranking Uefa, superando nell'ordine i macedoni del Vardar (Pjaca assoluto protagonista prima dell'addio), i georgiani della Dinamo Tbillisi e il Red Bull Salisburgo, ai supplementari, con gli austriaci beffati all'ultima curva prima dell'accesso alla Champions per l'ennesima volta. Anche in campionato i croati sono partiti decisamente bene, in vetta alla classifica con 16 punti dopo 6 giornate assieme alla sorpresa Rijeka.

Il calciomercato estivo ha privato i campioni di Croazia di alcuni pilastri portanti, su tutti il già citato Pjaca, oltre al talentuoso 18enne Brekalo (passato al Wolfsburg), al centrale Andrijasevic (scambiato col Rijeka col pari ruolo Leskovic) e al portiere titolare Eduardo, meteora col Genoa e acquistato a sorpresa dal Chelsea di Conte. A Zagabria sono invece arrivati, tra gli altri, il centrocampista iraniano Karimi, il solido mediano brasiliano Jonas in prestito dal Flamengo e Mario Situm, un nome che chi segue la Serie B conoscerà bene dato che negli ultimi due anni l'attaccante è stato uno dei cardini dello Spezia.

L'allenatore è da giugno il 59enne Zlatko Kranjcar, tecnico con una lunga esperienza tra Croazia, Austria e paesi arabi, che ha dovuo raccogliere la pesante eredità lasciata da Zoran Mamic, in carica per 10 stagioni consecutive prima di lasciare Zagabria alla volta degli Emirati Arabi. In campionato e in coppa Kranjcar ha utilizzato quasi sempre il 4-2-3-1, virando su altri moduli come il 4-3-3 o il 3-5-2 a scopo per ora sperimentale, tornando sempre al telaio con i tre trequartisti e un'unica punta che sembra garantirgli maggiore sicurezza.

Se avessimo scritto questa scheda una manciata di giorni fa, non avremmo avuto alcun dubbio nell'indicare il portoghese Eduardo come estremo difensore titolare; l'ex Genoa però è appena passato al Chelsea e Kranjcar si ritrova di colpo con la porta sguarnita. In attesa di un eventuale nuovo acquisto, è possibile che il tecnico si affidi al promettente 18enne Adrian Semper, incensato dagli addetti ai lavori croati. Gli altri due portieri in rosa non sembrano rientrare nei piani del tecnico, che sin dal suo arrivo ha puntato con convinzione su Semper come secondo di Eduardo, e ora magari come portiere titolare.

In difesa le gerarchie sono abbastanza chiare, al netto del doveroso e certosino turnover operato finora da Kranjcar per far fronte al doppio impegno campionato-preliminari: la coppia centrale è formata dal 19enne Benkovic, alto e longilineo e con una sicurezza sconosciuta a molti pari età, e dall'argentino Leonardo Sigalli, mentre sulle fasce giostrano l'altro giovanissimo (classe 1995) Stojanovic a destra e il rapido 27enne Pivaric a sinistra. Prima alternativa ai centrali difensivi il nazionale croato Gordon Schildenfeld, mentre il duttile terzino Matel può essere impiegato sia sull'out di destra che su quello mancino.

Davanti alla difesa il nuovo arrivo Jonas è subito diventato un punto fermo, affiancato dal roccioso capitano Antolic oppure, più raramente, da uno dei due giovani Knezevic e Pavlcic o addirittura da Benkovic, che ha muscoli e grinta per essere schierato anche a centrocampo, liberando un posto in difesa per Schildenfeld.

Dalla trequarti in su l'ago della bilancia è Marko Rog, che nel momento in cui scriviamo è davvero vicino al Napoli e la cui partenza rappresenterebbe un danno importante per lo scacchiere di Kranjcar, dato che il 21enne può essere schierato da trequartista centrale o laterale, da mezzala nel 4-3-3 o addirittura da punta, come accaduto nella gara d'andata contro il Salisburgo, nella quale è anche andato a segno. Senza di lui il tecnico può optare per il talentuoso ma discontinuo Coric o per il capitano Antolic, che offrirebbe più copertura ma meno qualità nell'ultimo passaggio. Sulle ali i titolari sono il carioca-cileno Junior Fernandes e il nazionale algerino Soudani, la prima alternativa a entrambi è il 21enne bosniaco Hozdic, attaccante di ruolo che Kranjcar ha voluto spostare sull'esterno per sfruttarne la corsa, mentre l'ex Spezia Situm appare ancora indietro nelle gerarchie.

L'unica vera e propria punta di ruolo impiegata dal tecnico in questo primo scorcio di stagione è il classe '94 cileno Angelo Henriquez, ma non di rado gli sono stati preferiti giocatori che attaccanti non sono, dal già citato Rog all'esterno Fernandes. Possibile, in questo senso, che la Dinamo decida di tornare sul mercato per cercare un centravanti all'altezza prima della chiusura della finestra estiva.

Formazione tipo (4-2-3-1): Semper; Stojanovic, Sigalli, Benkovic (Schildenfeld), Pivaric; Jonas, Antolic; Soudani, Rog (Coric), Fernandes; Henriquez.

Coefficiente di difficoltà: **/*****


In collaborazione con Alex Campanelli