Un quarto che ha la faccia di una finale anticipata. E avrebbe potuto esserlo se non fosse stato per il caso del sorteggio. Bayern Monaco-Manchester City è la sfida tra due club storicamente diversi e tra due squadre in parte altrettanto diverse ma accomunate dalla stessa grande qualità. Da una parte i tedeschi più forti di sempre, col loro palmares che li mette tra le più grandi del mondo, dall’altra quel City che da anni investe senza sosta per cercare di vincere per la prima volta nella sua storia il trofeo più prestigioso.

Saranno 180 minuti, se basteranno, di grande calcio e di grandi sfide. I precedenti in Champions League dicono di un perfetto equilibrio. Tre vittorie ciascuno e nessun pareggio. Il primo confronto, nel girone con Napoli e Villareal, portò bene ai partenopei, che si qualificarono proprio a danno degli inglesi, battuti in Germania per 2-0 e vittoriosi con lo stesso punteggio tra le mura amiche. La vittoria a Manchester fu però inutile perché il contemporaneo successo degli azzurri sul campo del Villareal mandò il Napoli agli ottavi.

Nello stesso girone con Bayern e City ci è finita pure la Roma, ma allora furono tedeschi e inglesi a passare il turno. Adesso, però, il confronto tra bavaresi e inglesi sa di un’altra maturità. La squadra di Guardiola ha fatto esperienza di successi sfiorati in Champions in questi anni, con semifinali e finale perdute. Abbastanza per comprendere la complessità della competizione a prescindere dai valori tecnici vantati sulla carta.

Quest’anno il Manchester City, che in Premier è all’inseguimento dell’Arsenal per la lotta al titolo e che agli ottavi di Champions ha avuto ragione del Lipsia grazie a un travolgente 7-0 in Inghilterra (cinque gol di Haaland), vanta grandi numeri sia in attacco che in fase difensiva, con altrettanta continuità di risultati. Il quarto col Bayern è la prova del nove, considerando che i tedeschi sono da molti considerati tra i favoriti, se non i favoriti, per la vittoria finale. La squadra di Nagelsmann gioca un calcio solido tatticamente e in grado di mettere a frutto le qualità tecniche e atletiche dei suoi elementi. 

Il Bayern, che agli ottavi ha eliminato il Paris Saint Germain vincendo entrambe le gare senza subire goal, gioca a memoria, attraverso meccanismi collaudati da una tradizione che segue da vicino i cambiamenti e le evoluzioni del gioco del calcio. Il Bayern è tra i club più preparati nel rapporto tra tradizione e innovazione. E il City, che da quando è arrivato Guardiola è molto legato alle teorie dell’allenatore spagnolo, dovrà misurarsi con un avversario di grande esperienza.

Manè, Gnabry, Sane, Choupo-Moting, Haaland, De Bruyne, Cancelo sono alcuni dei grandi calciatori che daranno vita al quarto di finale più affascinante del tabellone. All’interno del City, inoltre, sono da segnalare alcuni calciatori che conoscono molto bene il calcio tedesco, per provenienza e per formazione. İlkay Gündoğan è di certo l’esempio per eccellenza di questo legame indiretto.

Difficile stabilire che tipi di gare caratterizzeranno il doppio confronto. Gli elementi per pensare a due partite spettacolari ci sono tutti, ma non è da escludere un ipotetico equilibrio che potrebbe lasciare spazio a equilibri difficili da sbloccare, con la conseguente necessità di un episodio o di una giocata individuale. Tuttavia per quest’ultima eventualità i calciatori in grado di soddisfarla non mancheranno.