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Non ho una particolare storia da raccontare sul mio, sul nostro fantacalcio, ma tante piccole storie, tanti personaggi istrionici che fanno sentire un gruppo di italiani all’estero come se fossero a casa propria in Italia. Abitiamo tutti in Svizzera e ormai da 5 anni ci riuniamo tutti, a fine agosto, in una stanza improvvisata, per la classica asta. Tra pizze ordinate e birre Moretti a volontà, grida, bestemmie e coltelli che volano, quella stanza di un palazzo della parte francofona della Svizzera diventa per una lunga notte Little Italy…
Che dire dei partecipanti? Il gruppo di siciliani che si disputano ogni anno i giocatori del Palermo (quest’anno la mancanza del Catania in A ha fatto calmare un po’ gli animi in sede d’asta…). I siciliani organizzano il fantacalcio, gestiscono il sito, organizzano l’asta, ci metteno l’anima… e immancabilmente sono additati come la mafia, il marcio del fantacalcio. Poi c’è il romanaccio de Roma che compra tutta la Roma (ma quest’anno si è lasciato sfuggire Dzeko e ha volutamente trascurato Totti…ha avuto fiuto?), il napoletano che si crea con la sua immaginazione un fan club a suo nome alla Berlusconi-maniera e combatte, come tutti i napoletani, contro nemici invisibili (i siciliani organizzatori, appunto), il pugliese che parla, parla e poi arriva sempre ultimo, i fratelli abruzzesi musicisti che compongono addirittura l’inno della loro squadra fantacalcistica, il veneto retto e corretto che arriva all’asta con tonnellate di documenti e rigorosamente puntualissimo, non transige il non rispetto della minima regola.
Il romagnolo fedele alle proprie origini, capellone, chiassoso teatrale e passionale, da 3 anni si svena per Higuain e non accetta nessuno scambio durante l’anno perchè «gli piacciono i giocatori che ha»: è un tradizionalista! Il bergamasco, lo squalo del mercato di riparazione, a gennaio si venderebbe anche la moglie / fidanzata per strapparti Balotelli appena arrivato durante il mercato di gennaio… e infine… «lo svizzero», uno che vive in Svizzera praticamente da sempre, dice di essere nato a Lecce, ma per noi è semplicemente «lo svizzero». Forse il fatto di non aver vissuto in Italia lo penalizza visto che è sempre il pollo da spennare agli scambi durante l’anno!
Da Nord a Sud, un gruppo variegato di uomini che amano questo gioco. Forse il fatto di essere immigrati ci fa sentire semplicemente « italiani » e non romani, napoletani, siciliani, ecc. Con questi personaggi quasi folkloristici e giocando al fantacalcio, è possibile per noi che abitiamo lontano e a volte abbiamo nostalgia di casa, sentirci ancora in Italia… ed è anche questa la potenza di un gioco bellissimo che riunisce piccoli e grandi intorno a una tavola, tra pizze ordinate e birre Moretti a volontà a suon di grida, bestemmie e coltelli che volano…
Fabrizio - La mia Lega Fantagazzetta