Il 5-1 della scorsa stagione risuona ancora come la gara che disse al campionato che non ci sarebbe stato nulla da fare, che il Napoli sarebbe stato imbattibile e che l’interruzione in maniera così netta e imponente di una lunga striscia di risultati utili, in quel momento imposta alla migliore difesa del campionato, sarebbe stata l’inizio di una marcia trionfale.

Adesso gli equilibri sono diversi. La Juve arriva a Napoli per difendere il secondo posto e i padroni di casa non competono per il titolo. Sia gli azzurri che i bianconeri sono reduci da vittorie che sono servite a interrompere un periodo difficile. Prima del successo sofferto col Frosinone, la Juve veniva da due punti in quattro partite. Il 6-1 rifilato al Sassuolo ha rimesso il Napoli in corsa prima di tutto per ritrovare le sue certezze. Adesso i partenopei aspettano una gara ben più impegnativa per capire se e da dove possono ripartire.

Al Maradona Calzona potrebbe riaprire nuovamente il discorso europeo in una classifica ancora deficitaria, ma con una riserva che, in caso di successo, potrebbe diventare possibilità. La sfida a Fuorigrotta è però un bivio ad altissimo coefficiente di difficoltà, vista l’assoluta necessità degli azzurri di dover fare risultato pieno. La Juve ha invece due risultati su due, perché evitare la sconfitta sarebbe un esito in generale positivo per la difesa della seconda posizione. L’inerzia dei rischi è tutta contro il Napoli. E statisticamente tra Napoli e Juve il pareggio è un risultato molto raro addirittura nella tabella dei precedenti degli ultimi decenni.

Allegri per il suo 5-3-2 sarà costretto ad affrontare qualche assenza. Davanti alla linea dei tre centrali difensivi dovrebbero giocare Kostic e Cambiaso esterni, con Miretti al centro della mediana dal primo minuto. In attacco Yildiz dovrebbe affiancare Vlahovic. Calzona ha ormai recuperato appieno Osimhen. Juan Jesus dovrebbe tornare titolare, mentre Olivera è il favorito per la fascia sinistra. Così come Traorè dovrebbe partire dall’inizio nel centrocampo a sostegno del tridente offensivo che l’attaccante nigeriano formerà con Politano e Kvara.

Il Napoli ha segnato un gol in meno rispetto alla Juventus, ma ha subito 11 gol in più. A testimonianza che la tenuta difensiva sta facendo la differenza in una classifica in cui il Napoli ha bisogno di scalare diverse posizioni se vuole qualificarsi in una delle competizioni europee. La Juve, nonostante un gioco spesso poco brillante, sta facendo fede alla capacità di restare in gara fino ai minuti finali e di poter contare su un rendimento difensivo molto efficace.

Se la gara dovesse vedere il Napoli prendersi qualche rischio in più, allora il copione tattico affiderebbe agli ospiti il tema della ripartenza. La compattezza tattica di Allegri sarà un ostacolo non da poco per un Napoli che deve dimostrare contro un avversario di caratura superiore i progressi visti in campo nella convincente trasferta di Reggio Emilia. Il cartello work in progress non può essere di certo rimosso. Tuttavia l’appuntamento con la Juventus è di quelli che possono aiutare a farlo presto.