AGGIORNAMENTO ORE 11.29 - Secondo quanto riportato da Sky, l'intenzione di Ventura sarebbe quella di aspettare il licenziamento da parte della Figc e non dimettersi. I dettagli qui.

Ventura, quindi, non si è dimesso. O comunque, non ancora, nonostante con la sua gestione si sia raggiunto il punto più basso della storia dell'Italia del calcio degli ultimi 60 anni. Servirà attendere domani, quando ci sarà l'attesa riunione in Federazione, per conoscere il suo destino: ha chiesto scusa, nella conferenza post partita di ieri - "Si, ma per il risultato, non per l'impegno e la prestazione" - , il CT, che intanto però è un dead man walking. A fare scalpore, appunto, soprattutto la sua scelta di non rassegnare immediatamente le dimissioni: cosa che fece, ad esempio, Cesare Prandelli, pochi minuti dopo la sconfitta contro l'Uruguay che tre anni fa sancì il nostro addio ai Mondiali 2014. In ballo, d'altra parte, c'è il suo ingaggio e il suo contratto: rinnovato recentemente dalla Federazione sino al 2020, ma, secondo molti, con clausola di recesso del rinnovo stesso in caso di estromissione dal torneo di Russia. Resta, però, il suo contratto di base, che era valevole sino a giugno 2018. A lui, quindi, dovrebbero spettare altri 7 mesi circa di emolumenti, che equivalgono a qualche centinaia di migliaia di euro. Ieri, per inciso, il tecnico ligure ha addirittura paventato, seppur lontanamente, la possibilità di restare, per dare avvio al nuovo corso. 

Non sarà così. Nella peggiore delle ipotesi sarà Gigi Di Biagio ad essere promosso sino alla prossima estate, di modo anche da facilitare l'inserimento dei tanti ragazzi che dovranno far parte del nuovo corso. Contestualmente, però, bisognerà capire anche se Tavecchio dirà a sua volta addio o meno: un confronto, in tal senso, è atteso anche con Malagò, di modo da pervenire ad una scelta comune che potrebbe portare, nell'immediatezza, ad una telefonata, quantomeno, a Carlo Ancelotti. Non è detto che il mister di Reggiolo accetti - anche perché percepisce ancora qualcosa come 15,8 milioni di euro dal Bayern che lo ha esonerato poche settimane fa: la Federazione faticherebbe ad arrivare anche solo a un terzo di tale somma. 

Difficile anche arrivare ad Allegri, che resta un'idea e che a settembre aveva dichiarato “Mi piacerebbe allenare la Nazionale“, bisognerebbe aspettare fine stagione, così come per Mancini (che poco tempo fa ha chiesto un ingaggio monstre al West Ham per liberarsi dallo Zenit) e Conte (che però ha già deciso che non vuole tornare in azzurro). Qualcuno rumoreggia Capello, che ha salvato il Jiangsu dalla retrocessione e proprio ieri ha dichiarato "Io sulla panchina della Nazionale? Io con le Nazionali ho già dato. Credo che Ancelotti abbia l’età giusta, una grande esperienza, gli manca una panchina del genere”. Il tecnico veneto ha peraltro ancora un anno di contratto in Cina. Prima, però, servirà dire addio a Ventura e, probabilmente, anche a Tavecchio. Che, a diverse ore di distanza da quella che uno di loro due definì poco tempo fa "Apocalisse", intanto stanno ancora al proprio posto.