Genoa, Shevchenko: "Aspetto con ansia il derby"

Intervista a Shevchenko sul Genoa

Se fosse un pezzo degli scacchi, quale sarebbe?
 
«In questo momento sono l’allenatore, mi piacerebbe essere dietro la scacchiera e guardare tutto, dare indicazioni ai miei giocatori su come possono muoversi meglio. Direi che il pezzo più importante è la regina, è un gioiello, devi sapere come utilizzarla: il giocatore deve sapere però che può entrare in una gara dove non può uscire».

Cosa serve per allenare?

«Occorre tanta conoscenza: un allenatore deve studiare ed informarsi, si deve sempre migliorare. Riguarda anche il calciatore, però il lavoro è completamente diverso».

Tecnologia nel calcio?

«Forniscono tante informazioni: danno dati precisi, come quelli fisici, tecnici. Aiutano a sviluppare un quadro tecnico il più preciso possibile su un giocatore: esistono nuove generazioni di tecnologie che aiutano moltissimo nella fase di planning degli allenamenti, inclusi le videocamere e i droni, Durante la partita si può avere dai collaboratori le giuste indicazioni per incidere sull’esito della gara».

Intervista a Sheva sul derby

Lei è stato a Milano, Londra e ora è a Genova. Come si vivono le città divise dai derby?

«Direi che c’è tanta passione, e tanta rivalità: ciò nasce nel derby, la partita più importante. Se due squadre giocano nella stessa città saranno sempre divise. A Londra ci sono più squadre avversarie tra loro: ad esempio il Chelsea è il più grande rivale del Tottenham. Poi c’è l’Arsenal, il Fulham. A Milano c’è Inter-Milan. So bene quanto sia importante il derby per i nostri tifosi: è una partita che supera per importanza tutte le altre. Sto aspettando il mio primo derby, vorrei sentire questa atmosfera».

Gol a Manchester?

«Rivedo sempre me stesso, concentrato, che prende una decisione con mente molto fredda. Però sono una persona che ha passione, che ha tanta voglia di imparare e di provare le cose».

Shevchenko sul Genoa e sul campionato

Per concludere, qual è la cosa più importante, la prima cosa che vorrebbe vedere del suo Genoa?

«Passione, ancora passione e tanto cuore. Il calcio è bello per la passione, per la giusta mentalità vincente, per il fatto di provarci sempre, di non mollare mai, bisogna sempre andare avanti».