Borja Mayoral si gioca la seconda chance per conquistare la Roma ma, dopo l’approccio un po’ così di Berna, per la prima volta assaggia come titolare lo stadio Olimpico, che fin qui aveva conosciuto soprattutto per la foto virtuale scattata con Totti nello spogliatoio.

Roma, ecco Borja Mayoral

Sarà di nuovo solo, con il peso dell’attacco sulle spalle, chiedendo un supporto al quasi coetaneo Carles Perez che parla la stessa lingua e ha superato brillantemente la tonsillite. Sotto il profilo della personalità, Borja non dovrebbe incontrare difficoltà: contro lo Young Boys ha debuttato in Europa League ma conosce già la Champions, che ha assaggiato con il Real Madrid già tre anni fa. Quattro presenze, anche un gol in casa del Tottenham nella fase a gironi. «E’ uno che quando tira fa gol» raccontava Zinedine Zidane all’epoca, dopo averlo lanciato tra i grandi appena maggiorenne. Adesso però, quando gli anni sono diventati 23, è il momento di fare uno scatto in avanti: da promessa a calciatore. E’ per questo che ha accettato la chiamata della Roma degli spagnoli: «E non sono un’alternativa a Dzeko. Posso giocare anche di fianco a lui».

Roma, i numeri di Borja Mayoral

Lo scorso anno, vissuto in prestito al Levante, ha segnato 8 gol nella Liga e 1 in Coppa del Re. Ma giocava in un modo diverso, con un altro attaccante vicino, in un classico 4-4-2. Forse l’abitudine a dialogare con un collega di reparto lo può frenare nell’inserimento, come si è visto contro lo Young Boys: 59 minuti in cerca di orientamento, prima della logica sostituzione con Dzeko che ha stravolto il copione della partita. La speranza di Fonseca è che stavolta l’atterraggio sia più morbido anche per il livello dell’avversario: il Cska Sofia, che ha appena esonerato l’allenatore, è quinto nel campionato bulgaro e nella prima partita del girone ha perso in casa 2-0 contro il Cluj.

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