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La corsa. Nel calcio moderno, fatto di fisicità, dinamismo, versatilità tecnica ma anche tattica, e dedizione, il lavoro atletico messo in atto dagli allenatori e dai loro staff è sempre più alla base di una corretta preparazione. Un lavoro certosino e quotidiano, che mette alla prova - ma contestualmente esalta - la resistenza dei giocatori professionisti e non.

Un dato, più di ogni altro, rende bene l'idea di quanto la capacità di scorrazzare su e giù per il terreno di gioco, per 90 e più minuti, sia una dote imprescindibile per le squadre più attrezzate e competitive: i loro calciatori più prestanti riescono a percorrere, mediamente, anche oltre 12 chilometri a partita. Un dato impressionante, che riguarda soprattutto i centrocampisti centrali più duttili ed, in minor misura, i fluidificanti a tutto campo. Ma quali sono le squadre che lavorano meglio e di più, in tal senso?

Correre bene, correre tanto. E non fermarsi mai, per vincere

Se si analizzano a fondo i dati che arrivano sino alla 24a giornata (inclusa) del campionato di Serie A 2019-2020, un parallelismo, tra tutti, è fondante, rispetto alla teoria che l'autonomia di corsa sia oggettivamente una virtù per le migliori squadre. Banalmente: le squadre che, in media, percorrono più chilometri, sono anche quelle che racimolano più punti. Al primo posto di questa speciale graduatoria - con quasi 113 km percorsi a partita - c'è difatti l'Inter, oggi terza in campionato, ma a lungo anche più in alto: la miracolosa 'cura' Conte è servita, evidentemente, non solo a ridestare dal torpore diversi dei nerazzurri più appannati, ma anche a garantire una predisposizione al sacrificio non indifferente. Esaltato dal lavoro degli esterni, il 3-5-2 costruito sul lavoro del regista e dei due intermedi è evidentemente anche un modulo che ben si presta al lavoro da parte dei suoi interpreti. Diversa è invece l'impostazione tattica della seconda classificata, il Parma, che sfiora i 110 km totali a partita. Il 4-3-3 di D'Aversa è un'impostazione tattica fluida, per via della tanta turnazione fatta dal tecnico soprattutto dalla cintola in su, dove mezzali e mediani si sono alternati alle punte, per via delle tante, troppe, indisponibilità capitate in stagione. Da citare, però, anche gli ottimi piazzamenti di due squadre che stanno straordinariamente sorprendendo, per voglia e rendimento: si tratta del Lecce (4°, con oltre 109.5 km / gara) e del Verona (5°, praticamente con un’ “autonomia” di gara praticamente uguale a quella dei salentini). Liverani e Juric hanno impostato le loro squadre sulla fame e sull’intensità, oltre che sul talento di giovani (e meno giovani) protagonisti, che stanno regalando alle due tifoserie più di una soddisfazione, e il ridente cammino verso una salvezza che rischia di diventare anche qualcosa di più magico per entrambe.

In ogni caso, trattasi di squadre che hanno sinora giocato un campionato eccellente: non un caso. Anche perché, se si continua a scorrere verso il basso la classifica, il dato persiste: chi resiste di più, garantendo più autonomia, rende meglio. E viene premiato.  

Riscaldamento: una fase fondamentale pre partita (getty)

Autonomia e ricarica: scardiniamo dei pregiudizi

C'è un’opinione erroneamente diffusa, che riguarda l'autonomia. Non delle squadre, ma delle automobili: nella fattispecie, quelle elettriche. Sappiamo bene che la rivoluzione della mobilità elettrica s'è già innescata: le nostre vecchie abitudini, in merito, finiranno nello scantinato, per fare spazio alla semplicità e alla comodità. Come quella di ricaricare la propria macchina di notte, mentre si lavora o mentre si fa shopping. Il motivo è presto detto: le stazioni di ricarica, lungo i propri tragitti, in città o a casa degli automobilisti, sono sempre di più. La ricarica "casalinga", in assoluto, è quella più immediata: basta un cavo di alimentazione per il collegamento alla rete, che consente di effettuare la ricarica tramite una qualsiasi presa domestica. Un cavo di ricarica nella presa e la spina di ricarica nella vettura: tutto fatto. Mentre si dorme, l'auto si ricarica, e la mattina dopo è pronta per partire per nuovi, lunghi viaggi, di lavoro o di piacere. In garage, però, si può anche montare una wallbox, che garantisce una ricarica ancora più rapida rispetto all'utilizzo di una normale presa Schuko. Ma c'è dell'altro: ci sono le colonnine già presenti in molti supermercati, centri commerciali e grandi negozi. E in alcuni casi le ricariche sono addirittura gratuite! Infine, è giusto sottolineare come già diverse aziende offrano ai propri dipendenti, utilizzatori di auto elettrica, delle colonnine nei parcheggi aziendali. Ipotizzando che per andare e tornare dall'ufficio si coprano 50 chilometri totali, allora sarà sufficiente ricaricare la propria macchina solo una volta a settimana, durante l'orario di lavoro. E se le distanze sono invece molto più ampie?

Nuova e-up!

Sulle autostrade sono in corso la costruzione e l’ampliamento dell’infrastruttura per la ricarica veloce, che vede coinvolto - in quanto parte della joint venture IONITY, fondata insieme con altre case automobilistiche - il Gruppo Volkswagen: già tra poco sarà possibile ricaricare la batteria delle auto elettriche in tantissime stazioni di servizio autostradali. Per conoscere la propria autonomia, c'è sempre l'app We Charge della piattaforma We Connect di Volkswagen, che consente di pianificare il proprio viaggio lungo la rete di colonnine di ricarica pubblica: in questo modo le lunghe distanze sono ancora più semplici da gestire. Così come i pagamenti, per i quali si può usare l'app: basta scegliere un fornitore, al quale pagherai l'energia utilizzata per la tua ricarica. Stesso discorso per chi ricarica a casa, che si vedrà addebitato il costo direttamente in bolletta della luce. Per semplificare ancora di più la carica, a breve - grazie alla tecnologia Plug & Charge - si dovrà solo inserire il cavo di ricarica e l’auto verrà automaticamente ricaricata, senza neanche la necessità di dover fare un log-in. Insomma, ricaricare la propria auto elettrica è e sarà semplicemente una routine quotidiana. Ma qual è l'autonomia garantita con una ricarica?

Con le vetture della famiglia ID. di Volkswagen si arriva ad autonomie comprese tra circa 330 e oltre 550 km: per percorrenze medio-lunghe, quindi, non c'è neanche la necessità di ricaricare durante il tragitto. E se la distanza da coprire fosse maggiore, basterà una ricarica di 15-30 minuti, presso una stazione di ricarica rapida operante a 100-125 kW, per fare altri 180-320 km. Una normalissima sosta, come quelle che già vengono fatte di solito per mangiare uno snack, rilassare un po' le gambe o bere un caffé. Insomma, un altro pregiudizio è stato abbattuto. Se le squadre di Serie A corrono così tanto, anche le auto elettriche possono farlo!

Volkswagen ID.3 (www.volkswagen.it)