Nicola Zalewski si racconta. L'esterno polacco della Roma, sempre più utilizzato da Mourinho in stagione, ha concesso un'intervista a "Dazn".

Sulla convocazione in Nazionale

“Ero molto emozionato. Era a settembre dell’anno scorso, ero appena entrato in Prima Squadra in pianta stabile. È stata una convocazione inaspettata, non me lo aspettavo perché avevo solo 19 anni. Mi ha aiutato molto Piotr Zielinski, adesso siamo grandi amici. Mi sono sentito molto protetto dai giocatori polacchi che giocano in Serie A, mi hanno aiutato. Non mi aspettavo a 20 anni di poter giocare un Mondiale, è stato un obiettivo e un sogno. Come lo è per me, lo è per ogni calciatore”.

Su Mourinho

“Mi ha cambiato molto, lo devo ringraziare perché ha fatto scoprire anche a me un ruolo che non pensavo avrei mai potuto fare. Sono molto contento, ma c’è molta strada da fare. Mi ha detto di fare quello che so fare. Di prendere palla, puntare l’avversario e metterlo in difficoltà. È un privilegio e un orgoglio essere allenato da un tecnico e una persona così. Il suo rapporto con i calciatori a livello umano è molto buono. Con lui ho un rapporto normale tra giocatore a allenatore. Mi ha aiutato tanto anche in momenti difficili della mia vita, lo devo ringraziare. Noi ci sentiamo molto protetti da lui, ma non solo noi giovani. Tutta la squadra e tutto lo staff sanno che possono contare su un allenatore così”.

Sulla sua carriera

“Questa parola predestinato non è che mi piace più di tanto, perché sembra come se dovesse succedere per forza. Io sono convinto che tutto quello che ho fatto è grazie al mio lavoro, grazie a chi mi è stato accanto, ai miei allenatori e ai miei compagni. Questa parola predestinato non mi va giù”.

Su Ronaldo

"Mio idolo da piccolo? Vero, mia nonna mi ha anche regalato i suoi profumi e la cosa bella è che me li regala ancora... Ho sempre avuto un debole per Cristiano Ronaldo, come gioca e come si allena non molla un centimetro”.

Sulle sue qualità

"Quella che prevale di più è il dribbling”.