Si avvicinano le elezioni in FIGC, in programma domani a Roma. L'attuale presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha rilasciato un'intervista a La Verità in cui ha illustrato i punti essenziali del suo programma in contrapposizione a quello dell'altro candidato Cosimo Sibilia, attualmente presidente della Lega Nazionale Dilettanti.

Gravina su paletti del suo programma

"Voglio riprendere da dove eravamo rimasti puntando sulla qualificazione dei vivai, sull’ammodernamento delle infrastrutture e, finalmente, sulla sostenibilità del sistema attraverso una distribuzione più equa delle risorse, l’introduzione della flessibilità degli emolumenti quando si cambia categoria, una nuova organizzazione della governance con pesi diversi tra le componenti federali e la riforma dei campionati".

Gravina su riforma dei campionati

"Propongo una riforma qualitativa e non quantitativa dei campionati. Dobbiamo ripensare a nuovi perimetri, sia del professionismo che del dilettantismo; il vecchio schema non regge più. Serve una maggiore valorizzazione della Serie A e allo stesso tempo riconoscere mission chiare per la B, che è esposta ad un eccessivo turnover di squadre ogni anno tra promozioni e retrocessioni. La Lega Pro deve diventare il campionato della formazione. Senza formule algebriche, sarà la qualità a stabilire il numero".

Gravina sui diritti tv della Serie A

"È un passaggio cruciale per il presente e il futuro del calcio italiano, è fisiologico che si voglia approfondire bene la questione. Certo, bisognerebbe dimostrare maggiore unità d'intenti. Di positivo comunque c’è che la nostra Serie A, nonostante la pandemia, non ha perso valore".

Gravina su Superlega

"Il presidente Andrea Agnelli sta lavorando con la Uefa alla Super Champions che dovrebbe mettere la parola fine sul progetto Superlega, verso il quale ho sempre mostrato contrarietà perché mortifica il merito e le competizioni nazionali".