Frank de Boer ormai lo ha capito. La sua Inter, escluso Medel - per ovvie ragioni non considerato all'altezza e che, contro il Palermo, venne addirittura schierato nell'insolita veste da mezz'ala - è sprovvista di un regista. Il tecnico olandese, in quella posizione del campo, ha provato ad impostare Banega, vittima però di un fondamentale equivoco: l'argentino ha le qualità per un primo passaggio mai banale, in grado di consentire all'Inter un più ampio respiro nella costruzione della manovra. Ma lì, 25 metri più indietro, il suo raggio d'azione sarebbe stato dannatamente limitato. Oltre che potenzialmente pericoloso, con quelle uscite rischiose e che già in due occasioni (Palermo e Pescara) sono costate punti preziosi ai nerazzurri. 

E' per questo che oggi, Ever Banega, è da considerarsi a tutti gli effetti il trequartista nerazzurro nel 4-2-3-1 voluto e costruito da Mancini prima di de Boer. Ed è per questo che, in assenza dell'argentino - squalificato contro l'Empoli - sarà Joao Mario a ricoprire quel ruolo. Un centrocampista con spiccate attitudini offensive, che si è professato nella sua conferenza stampa di presentazione come un numero 8 o 10, e costretto però a giocare in un centrocampo a 2 con al suo fianco uno tra Medel e Kondogbia. Contro l'Empoli sarà allora l'occasione buona per vedere Joao Mario all'opera nel ruolo che più gli è congeniale, dietro l'unica punta e decisamente più vicino alla porta. Aria di primi bonus italiani?