Nelle ultime settimane si parla con insistenza di un possibile scambio tra Arsenal e Roma per trattenere nella Capitale Mkhitaryan e sacrificare, cedendolo ai Gunners, Justin Kluivert. Nonostante gli elogi di mister Fonseca, dunque, il destino del calciatore olandese potrebbe essere lontano dalla Serie A. L'ex Ajax, intervenuto ai microfoni del portale "Voetbalzone", ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

MIGLIORAMENTI PERSONALI - "Non devo andare sempre uno contro uno come ero solito fare, ma ho l'opportunità di trovare la mia posizione sul campo. Ho più libertà e la gestisco sempre meglio. La mia prima stagione è stata difficile, perché per me era tutto nuovo. Sono venuto qui da ragazzo, vivevo da solo per la prima volta in vita mia e dovevo abituarmi a un'altra lingua, ad altri giocatori a un sistema di gioco diverso. Devi abituarti a tutto. Fortunatamente le cose stanno andando molto meglio ora. Puoi vederlo nelle statistiche e sto anche meglio con me stesso. Se ti senti bene, poi si vede sul campo. Questo è ciò per cui ho lavorato duramente".

OBIETTIVI STAGIONALI - “Noi come squadra abbiamo espresso l'obiettivo di raggiungere la Champions League e questo è ancora possibile. Quindi puntiamo a questo, nient'altro. Poi arriverà anche l'Europa League e punteremo alla vittoria. Parlo per me stesso e penso pure per tutto il resto della squadra. Crediamo di poterla vincere e ci aspettano tante finali una dopo l'altra. Non vedo l'ora".

Justin Kluivert (Getty Images)

IL PARAGONE CON IL PADRE - "Se posso diventare bravo come lui? Certamente ci credo, ma so anche che non sarà facile. Ha segnato molto, gli riusciva con facilità. Naturalmente spero di diventare una leggenda come lui un giorno. Nel mio ruolo attuale nella Roma sono molto coinvolto nel gioco e riesco a segnare più gol, ma non sono ancora vicino al suo livello”.

STADI SENZA PUBBLICO - "Ci vorrà un po' per abituarsi, ma non dovrebbe fare alcuna differenza. I tifosi normalmente forniscono una spinta motivazionale, quindi dobbiamo crearcela da soli. Ultimamente abbiamo giocato tra di noi per prepararci a riprendere la competizione, quindi sappiamo cosa aspettarci".

RAZZISMO - "Si tratta della cosa peggiore al mondo. Non appartiene a questa era. Dovrebbe essere finito, ma sfortunatamente non lo è ancora. Quando vedi quante persone si ribellino, è solo un messaggio positivo. Dobbiamo tutti rendere il mondo un posto migliore. Insieme. Senza parlare di bianco o nero, ma solo di persone. Ecco perché mi piace il fatto che così tanti ci prestino attenzione. Stiamo sicuramente lavorando a questo problema in gruppo. Ne parliamo e speriamo che arriverà un momento in cui tali discussioni non saranno più necessarie. Se farò un'esultanza di solidarietà in caso di gol? Vedremo. Dovresti vivere quel momento. Personalmente non sono stato vittima di razzismo, ma molti altri sì e non va bene. Il calcio dovrebbe essere divertente e non un modo per tentare di ridicolizzare le persone".

L'abbraccio tra Kluivert e Under (Getty Images)