Una vittoria per rincorrere la Champions, per calmare gli animi dei tifosi, ma anche per dimostrare qualcosa, a chi non c'era. A cui ieri Spalletti, tornato saldo in sella dopo il 3-2 nel derby, ha mandato un messaggio chiaro, seppur indiretto: "Bravi, bravi. A quelli che sono dentro lo spogliatoio". 

Non a Mauro Icardi, che non è andato allo stadio e non ha neanche partecipato in alcun modo - neanche social - alla festa della vittoria. Una vittoria, peraltro, griffata Lautaro Martinez, migliore in campo con un gol e un assist e osannato dal tecnico: "Basta guardarlo negli occhi, vuole prendersi le responsabilità. Abbiamo trovato un attaccante forte che può risolvere le cose".

LE PAROLE DI WANDA - Come di consueto, nel salotto TV di Pardo s'è poi intrattenuta la compagna del calciatore, che nel frattempo continua il suo silenzio al netto della foto in bianco e nero postata venerdi. "Siamo ormai vicini alla pace", ha dichiarato la sua procuratrice, come a pareggiare quanto affermato poche ore prima da Marotta, che aveva relegato alla questione un laconico "Icardi merita di tornare nel gruppo. Lui è un giocatore dell’Inter a tutti gli effetti, servono attenzioni particolari da parte di tutti, ma la disponibilità è totale: non ci resta che aspettare che si risolva il caso". Segnali netti di apertura e distensione no, ma neanche di frattura non ricomponibile. Anzi. Servirà una mediazione, da parte di una terza parte. Individuata nel Presidente.

E ORA ARRIVA ZHANG - Sinora il Presidente non aveva mai parlato pubblicamente della questione, ma nel post gara, euforico, ha rilassato i toni, così come tutti gli altri: "L'Inter è sempre una grande famiglia e noi dobbiamo portare in campo energia positiva. Se siamo positivi le cose vanno bene, l'abbiamo già dimostrato. Dobbiamo fare questo in qualsiasi situazione". Sibillino, quindi, e non diretto, ma sicuramente aperto al dialogo. D'altra parte, sinora, il dirigente sportivo cinese s'era defilato, rimandando a Marotta ogni decisione strategica e comunicativa, anche per non delegittimare il suo ruolo. Ora, però, la palla passa a lui, che probabilmente incontrerà gli Icardi, insieme al loro avvocato Nicoletti, da qui a qualche giorno. In quell'occasione, presumibilmente, l'ex capitano esporrà le sue ragioni, il rammarico per aver perso la fascia, e anche le sue intenzioni, sia a breve che a medio termine. Ovvero, se c'è l'intenzione determinata, da parte sua, di tornare a giocare nelle ultime 10 partite stagionali. Il patron, invece, porterà avanti le scelte della dirigenza, provando a trovare la quadra. L'obiettivo comune, a maggior ragione dopo la festa di ieri, dovrebbe essere quello di tornare, a braccetto, in Champions. Con una consapevolezza in più, però: con questo Lautaro Martinez, maturo, tatticamente disciplinato, autorevole anche dal dischetto, Icardi non è più indispensabile come prima. Anche perché, adesso, la classifica sorride. Se anche la Lazio vincesse nel recupero, sarebbe a -5. E oggi la Champions, con o senza Maurito, è molto più vicina di ieri.