Roberto Gagliardini, centrocampista del Monza, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport dopo il suo passaggio alla corte di Palladino.

Intervista a Gagliardini

Ritorno Gagliardini?

«Fa piacere che passi questo messaggio, perché sto bene e ho trovato un ambiente in cui poter esprimermi al meglio».

Ha ritrovato l’entusiasmo dei primi tempi?

«Inizia un capitolo nuovo, un’esperienza diversa e tutto questo ti porta ad avere un approccio differente. Come ogni anno quando si ricomincia è come il primo giorno di scuola. Ho grande entusiasmo, voglio fare bene per il Monza».

Con l’a.d. Adriano Galliani come è stato il contatto?

«Mi ha chiamato mentre ero in Puglia in vacanza, una telefonata molto informale: “Volevo dirti che non lontano da Dalmine c’è una squadra che gioca in A...”. Poi appena uscito il calendario gli ho scritto io. Il destino aveva deciso. È molto disponibile, di grande spessore ma alla mano».

Scelta?

«A 29 anni non potevo sbagliare dopo due anni in cui ho giocato poco. La scelta migliore era questa perché qui è meglio per me sotto ogni punto di vista. In campo e fuori».

Serie A prematura?

«Mi ha fatto maturare umanamente in primis, perché ho dovuto affrontare tutto in maniera velocissima. È cambiato tutto a livello mediatico, di pressione, di aspettative. Ma non ho accusato il colpo».

Il momento in cui si è migliorato di più nel complesso?

«Paradossalmente dico le ultime due stagioni in cui ho reso molto meno, ma sono cresciuto con il carattere. Mi sento più pronto con la testa. Gestisco meglio i periodi meno brillanti. L’affrontare correttamente questi momenti fa la differenza».».

Ha avuto Gasperini e ora ha Palladino che del Gasp è un allievo: ci sono punti di contatto?

«A livello tattico e di allenamento ci sono certe similitudini, poi però differiscono per l’approccio».

Come allenatori lei è sempre stato fortunato, solo vincenti...

«Gasperini, Spalletti, Conte, Pioli... tutti forti e che hanno vinto. E percepisco che anche Palladino sia forte».

Quale potrebbe essere la difficoltà del secondo anno?

«Gli avversari ci hanno studiato quindi dovremo noi prepararci alle contro mosse».

Sabato pronti-via e si parte in casa dell’Inter: che serata sarà?

«Arrivare al Meazza con un altro pullman, entrare in un altro spogliatoio... piccole cose che si faranno sentire ma in campo penserò solo al Monza».

Un ricordo positivo di Inter?

«Mi ha permesso di vincere, di crescere, devo tanto al club».