Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'attaccante dell'Inter Ange-Yoan Bonny ha parlato dei suoi primi mesi in nerazzurro, dell'imminente derby e degli obiettivi per il futuro.

Inter, le parole di Bonny

"Ho capito che serve tempo per capire dove sei per realizzare quanto grande sia questo club. Poi, quando lo hai capito, devi renderti conto del livello della squadra, che si alza continuamente, già dall’allenamento: l’Inter è molto esigente, ti chiede sempre di più, ma mi trovo benissimo e imparo. Quando giochi per l’Inter è diverso, ho avuto la fortuna di segnare subito col Toro: dopo il boato, nel rumore, non senti più niente. È bello, perché è tutto ovattato, è solo emozione.

"L’anno scorso, in Parma-Inter, quella del 2-2, Bastoni mi butta giù e mi dice: 'Il prossimo anno vieni da noi...'. Sembrava un avvertimento, ma mi ha fatto piacere. Lui, Bisseck, Acerbi si fanno sentire in allenamento, aiutano a spingerti oltre. A Milano il mister è la stessa persona vera che era a Parma, ha lo stesso modo di fare e di comunicare. Mi chiede sempre di essere disponibile per gli altri, di giocare prima per la squadra".

Il derby col Milan

"Come fascino e grandezza vale Barça-Real. Mi sono rimasti in testa certi duelli come quello tra Dumfries e Theo. Sono due grandi squadre che non si odiano, ma in quei 90’ è una battaglia. Speriamo che, alla fine, tutto si colori di nerazzurro. Siamo solo a novembre e può succedere di tutto, però il derby è già importante: poter prendere altri punti, non solo sul Milan, ma anche su Napoli, Roma e le altre che spingono da dietro, sarebbe un bel salto".

I compagni di reparto

"Vorrei avere la fame sotto porta di Lautaro: essere alla sua età il quarto marcatore della storia dell’Inter è straordinario. Lui vuole sempre segnare, che sia un gol bello o brutto non conta. Marcus, invece, sa fare tutto: gol, dribbling, assist. Forse con lui ho qualche similitudine di più, ma siamo diversi e possiamo giocare insieme. Vorrei prendere qualcosa anche da Pio, pochi difendono la palla come lui".