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Daniele Verde vive, centrocampista dello Spezia, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport per commentare la candidatura al premio Fifa Puskas Award, istituito nel 2009 da assegnare al calciatore o calciatrice che abbia realizzato il gol più bello dell'anno.

Intervista a Verde sul premio Puskas

La rovesciata dell’Olimpico contro la Lazio è il più bel gol dell’ultimo campionato?

«Vedremo, di sicuro fa piacere questo interesse e il fatto che la rete venga in un momento importante anche per la squadra».

Come nasce un gesto atletico così?

«Ho visto il cross di Gyasi, e davanti a me Fares, che conosco bene, per quanto è lungo. Non ci sarei mai arrivato di testa, così ho pensato di fare una cosa anche un po’ preparata».

Non ci dica che l’aveva studiata a casa...

«In allenamento, quando hai la testa un po’ più libera e non sei in partita. La provavo spesso, anche per divertimento, ma quel giorno tutto è stato più naturale e istintivo».

Con un altro gol, in Espanyol-Valladolid nel 2018, stupì la Liga e Ronaldo Nazario de Lima.

«Era il proprietario del Valladolid e all’ultimo minuto con un calcio diretto da quasi 25 metri, ottenni il pareggio. Mi fece i complimenti e nel rivedere il gol mi emozionai, un po’ com’è successo per l’altro alla Lazio».

Intervista a Verde sullo Spezia

Spezia, il posto giusto dopo tanto girovagare?

«Questa è la squadra più particolare con cui ho giocato, la più originale. Fa calcio, si diverte, soffre, ed è giovane. Mi è capitato di vedere poche volte in carriera neopromosse così coraggiose. Proprio nella mia esperienza in Liga ricordo Huesca, che pur retrocedendo da penultima, stupiva. Qui però, in Italia, mai».

L’idea dello Spezia è di Meluso, insieme con l’agente Luigi Lauro.

«Per me Meluso l’uomo della storia. Mi ha cercato e voluto, atteso e tesserato nell’ultimo giorno di mercato, ha avuto ragione in questo».

La Roma, una lunga storia d’amore e di addii.

«Mi hanno fatto crescere, Bruno Conti mi ha scelto, Montella mi ha formato giovanissimo, Garcia aggregato alla prima squadra, a 18 anni ho esordito in A poi in Europa League. Ho giocato con Totti, che credo sia unico nella storia del nostro calcio. Devo molto al club, poi chiaro che le vie, com capita a tanti, si dividono».

Intervista a Verde sulla stagione

Questo è l’anno migliore? Cinque gol in campionato.

«Nei numeri penso di sì, ma anche in altre annate avevo dato contributi importanti. Qui però tutto è funzionato subito in maniera positiva».

Italiano, un altro uomo che entra nella sua carriera

«Penso di essere adatto al suo gioco, palla a terra, esterni coinvolti, chiudere il secondo palo da punta. Burbero? Ma no: spesso ride e scherza con il gruppo, si vede che ha smesso da poco di fare il calciatore, e per noi è un bel vantaggio».

Il Puskas quindi prenotato: sarebbe il primo italiano dopo un terzo posto di Florenzi nel 2015

«Ci spero, con orgoglio, io intanto in allenamento continuo a provare rovesciate….».