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 Leonardo Bonucci, difensore della Juventus e della Nazionale italiana, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport delle nuova stagione e del percorso di avvicinamento al Mondiale in Qatar.

Intervista a Bonucci sulla corsa per lo Scudetto

Tra poco ripartirà la Serie A. Gli obiettivi della Juventus e di Bonucci quali sono?
«Noi vogliamo riportare a casa lo scudetto, è inutile nascondersi. Quando giochi con la Juventus quello deve essere l’obiettivo stagionale, esattamente come fare una grande Champions e lottare su tutti i fronti. Il mio personale, invece, è di continuare sulla striscia dell’Europeo che mi ha visto protagonista e di farlo ancora anche con la Juventus».

 

Bonucci sulla finale di Wembley


Già, la finale di Wembley. Che cosa le è rimasto dentro dopo quasi un mese?
«Sensazioni uniche. All’inizio nessuno ci dava fiducia , in molti pensavano che i risultati ottenuti nelle qualificazioni o in Nations League fossero qualcosa di non duraturo. Ed invece con la forza del gruppo siamo arrivati fino in fondo, portando a casa una vittoria straordinaria».

Juve, sconfitta contro il Barcellona: le parole di Bonucci


Lo scivolone di domenica a Barcellona la preoccupa?
«Sono risultati che in estate ci possono stare. La squadra si è ritrovata tutta insieme solo 5 giorni fa ed in quella circostanza era difficile fare meglio di quello che abbiamo fatto. Certo, abbiamo preso dei gol sicuramente evitabili, dovremo lavorare su questo, ma sono sicuro che al momento giusto la condizione arriverà».


Per caso a Barcellona ha parlato con Pjanic?
«Ci siamo salutati, ma senza parlare di mercato. Si parla come amici, non come ex compagni. Lui è un grande giocatore, dovesse tornare sarebbe sicuramente un valore importante per il gruppo e per la squadra».


Allegri come l’ha ritrovato?
«Carico, molto carico. Siamo pronti a riprenderci quanto lasciato per strada».
A conti fatti, la fascia di capitano la dovrà davvero andare a comprare al mercato?
«Io ho sempre fatto parlare il campo, il mister in quel momento ha fatto una battuta per smorzare la tensione. E poi le chiacchiere se le porta via il tempo e le biciclette i livornesi. Fascia o non fascia, so quello che devo fare dentro lo spogliatoio e in campo. Ho 34 anni e una testa per capire che poteva essere uno stimolo per riaccendermi nuovamente per l’avvio della stagione».


Quella parentesi al Milan è quindi dimenticata...
«In tanti mi hanno giudicato e insultato senza sapere. Ma io do sempre il massimo in campo».