Il calcio è tornato, almeno in Germania.

La ripartenza ai tempi del coronavirus è arrivata anche sul rettangolo verde di gioco: qualcosa è cambiato, ma lo spettacolo si è visto.

Nelle gare della 26a giornata della Bundesliga sono spiccati senso di responsabilità ed attenzione ai minimi dettagli: già dall'arrivo allo stadio con un doppio pullman della squadra per stare distanziati e più larghi. 

Una ripartenza che va trattata con i guanti: mascherine per i sopralluoghi al campo, bottiglie personalizzate ognuno con il suo nome e senza contatti ravvicinati nelle esultanze (anche se poco conterebbe alla luce dei controlli fatti sui giocatori per consentire di mandare in campo solo negativi).

Tutti hanno dovuto mantenere un approccio diverso alla partita: giornalisti e tecnici lontani, microfoni e cameraman protetti. Prima ha fatto il suo ingresso in campo una squadra, poi l'altra ed infine l'arbitro con gli assistenti. Distanziamento rispettato.

Inoltre, se i posti in panchina non bastano, altri ce ne sono in tribuna. Nulla è stato lasciato al caso.

Hanno colpito le esultanze: gomito a gomito i più composti ed attenti, ma c'è chi come i calciatori dell'Hertha Berlino si sono lasciati andare ad un abbraccio collettivo. 

Tutto comunque resta migliorabile, ma il primo passo è fatto.