Partiamo da un concetto semplice quanto appropriato. Il vecchio adagio secondo cui "una rondine non fa primavera" è forse la descrizione più semplice ed efficace di quanto fatto vedere dalla Juventus ieri sera nella sfida interna contro il Cagliari.

Dopo le fatiche nelle varie Nazionali Pirlo propone l'ormai consueto 4-4-2 "fluido" con Cuadrado e Danilo sugli esterni difensivi, Kulusevski e Bernardeschi qualche metro più avanti per innescare la coppia Ronaldo-Morata. La colonna centrale del campo è invece occupata da Demiral e de Ligt sulla linea arretrata con Arthur a creare gioco a ridosso del cerchio di centrocampo e Rabiot alla sua sinistra con compiti di copertura e ripartenza.

Fin dall'inizio della partita è sembrata una Juventus ben diversa rispetto a quanto visto fino a prima della partita contro la Lazio. I bianconeri hanno dimostrato, oltre ad una buona lucidità in fase di costruzione una grande determinazione nell'andare a recuperare il possesso della sfera fin dalla prossimità dell'area di rigore avversaria, accorciando dunque il campo da ricoprire una volta che la pressione avesse fatto il suo effetto. Parte del merito di questo va dato anche alla coppia difensiva dei giovani, con un de Ligt che ha dimostrato di non aver perso lo smalto dei giorni migliori nonostante il lunghissimo periodo di inattività.

Un altro importante segnale di crescita è stato dato ieri sera dal brasiliano Arthur. Nei giorni scorsi il centrocampista aveva speso delle bellissime parole nei confronti di mister Pirlo, sottolineando l'aiuto fornitogli per crescere ulteriormente a livello professionale e di prestazioni. Alle parole sono seguiti i fatti, non con una partita con giocate da spellarsi le mani, ma con una serenità di gioco che alla Juventus non si vedeva da un po'. L'ex Barcellona ha comandato il gioco a suo piacimento accelerando o rallentando i tempi della manovra e soprattutto trovando sempre la soluzione più giusta per uscire anche dalle situazioni più difficili superando il pressing avversario con giocate semplici ma intelligenti.

Negli aspetti più positivi della sfida contro il Cagliari va inserita anche la prestazione "normale" di Federico Bernardeschi. Schierato a sinistra nel 4-4-2 l'esterno ex Fiorentina non ha impressionato, ma rispetto alle ultime uscite in bianconero è apparso anche lui più sereno, forse rinfrancato anche dalle buone prestazioni sfornate in azzurro.

Inutile soffermarsi ancora sull'eccezionalità di Ronaldo, sempre più finalizzatore spietato di questa Juventus in fase di maturazione. Anche quando non viene coinvolto dai compagni nello sviluppo della manovra lui riesce sempre a mettere in apprensione la retroguardia avversaria costretta a riservargli speciali attenzioni. Al numero 7 bianconero basta infatti anche una minima distrazione degli avversari per rivelare tutta la sua letalità, come dimostrato specialmente in occasione della seconda rete.

Ovviamente non è tutto oro quello che luccica ed il percorso per avere una Juventus pienamente consapevole di sé stessa è ancora lungo e sarà certamente costellato di alti e bassi. Però quanto visto nelle sfide con la Lazio e quella di ieri contro il Cagliari lasciano presagire un futuro radioso per la formazione allenata da Andrea Pirlo.