Al rientro dallo stop forzato per il Corona virus la Juventus sembra aver completamente smarrito sé stessa. Dopo una semifinale anonima contro il Milan in cui c'era ben poco da salvare, la prestazione andata in scena contro il Napoli nell'ultimo round di Coppa Italia è stata ancora peggiore.

Un plauso va certamente fatto a Gattuso ed a tutta la squadra, bravi a sfruttare al meglio i difetti atavici della Juventus, costringendo i bianconeri ad un lunghissimo quanto sterile possesso palla e bravi ad aggredire gli spazi venutisi a creare alle spalle degli esterni juventini grazie alle sgroppate soprattutto di Lorenzo Insigne. Il successo ai rigori è stato il giusto premio per una partita preparata decisamente meglio rispetto ai Campioni d'Italia e vissuta con grande abnegazione e spirito di sacrificio.

Le scelte iniziali di Sarri per la finale di Coppa Italia hanno ricalcato quelle viste per la sfida di semifinale contro il Milan, ad eccezione dell'inserimento di Cuadrado come esterno destro difensivo in luogo del brasiliano Danilo. Confermato invece Cristiano Ronaldo punta centrale con Dybala e Douglas Costa ai suoi lati.

Fin dalle prime battute i bianconeri hanno preso il pallino del gioco posizionandosi stabilmente nella metà campo avversaria e costringendo gli azzurri a difendere con tutti i propri effettivi la loro trequarti. L'intasamento delle vie centrali ha però obbligato la Juve a mantenere il possesso della sfera senza tuttavia trovare mai il pertugio giusto per arrivare ad insidiare Meret. Dall'altra parte il Napoli, pur soffrendo, nel finale della prima frazione ha colto un palo ed è andato vicino al gol con Demme. Nella ripresa la situazione non cambia, se non per i partenopei che, sfruttando anche la stanchezza di Ronaldo e soci, trovano ancora maggiori spazi per attaccare. I tempi regolamentari si chiudono dunque a reti bianche e si va alla lotteria dei rigori; dal dischetto i partenopei sono più freddi e precisi e riescono a chiudere la questione senza neppure dover arrivare al quinto tiro.

In casa Juventus è suonato dunque fortissimo un campanello di allarme. La squadra sembra essere fisicamente a terra e senza alcuna svolta tattica per sbloccare la partite contro le avversarie che tendono a chiudersi a riccio nella propria metà campo. Da domani in avanti il tempo per poter migliorare questi aspetti sarà veramente pochissimo con un calendario congestionato che per i bianconeri significherà arrivare a giocare fino ad agosto inoltrato. La delusione tra i supporter è notevole ed anche da quello che riportano i soliti rumors anche la dirigenza è tutt'altro che soddisfatta di quanto visto in campo.

Per Sarri ora il tempo stringe e sarà assolutamente necessario trovare una formula che possa esaltare elementi qualitativamente importanti della sua rosa, anche a costo di rinunciare a qualche suo dogma come, ad esempio, il gioco a due tocchi. La missione del tecnico bianconero fino a questo momento si può definire tutt'altro che soddisfacente; ad inizio stagione si pensava di arrivare a vincere divertendosi, ma attualmente gli unici due trofei che si potevano sollevare hanno visto i bianconeri uscire sconfitti.

Ora è tempo di svoltare la rotta, se non si vuol correre il rischio di vedersi beffati anche in campionato e, più avanti, in Champions League.