In situazioni difficili si ha sempre la sensazione che il tempo si dilati, quasi a diventare infinito. I giorni di lock-down e quarantena hanno rappresentato per il popolo italiano una delle prove più difficili degli ultimi anni, ancora di più per gli appassionati di calcio che si sono visti (giustamente) stoppare anche il pallone. Dopo questo tempo apparso infinito venerdì si è ripreso finalmente a giocare. Il primo impegno ufficiale di questa nuova era è stata la semifinale di ritorno di Coppa Italia, sfida che vedeva coinvolte Juventus e Milan in quel dello Stadium.

La partita non poteva rappresentare un test indicativo sulla crescita e sullo stato fisico delle due squadre, tanto più che dopo la prima mezz'ora di gioco il ritmo è crollato verticalmente, tuttavia resta possibile trarre qualche spunto sponda bianconera.

Partendo dalle scelte iniziali di mister Sarri ha sorpreso lo schieramento di Danilo sull'out difensivo di destra in luogo del più rodato Cuadrado, mentre nel tridente era Ronaldo e non Dybala a fungere da riferimento centrale, con il brasiliano Douglas Costa a completare il reparto.

Dopo un' emozionante cerimonia pre-gara l'arbitro Orsato ha dato il via alle contese ed i bianconeri si sono subito presi il pallino del gioco, sfiorando il gol dopo pochissimi secondi con Douglas Costa. La supremazia dei padroni di casa sembra venir legittimata poco prima del quarto d'ora del primo tempo quando l'arbitro, con l'ausilio del VAR, decide di assegnare un calcio di rigore per un fallo di mano di Conti. Sul dischetto si presenta Ronaldo la cui conclusione però si va ad infrangere sul palo. Al 17' arriva poi un altro episodio che potrebbe far svoltare le sorti del match: il Milan si ritrova infatti in inferiorità numerica con Rebic che compie un intervento, tanto sfortunato quanto pericoloso, su Danilo. Dopo un veloce consulto con il quarto uomo, Orsato estrae il rosso diretto nei confronti dell'attaccante rossonero. Nonostante la superiorità numerica, per più di un'ora di gioco la Juventus non ha poi più saputo replicare quanto fatto vedere nelle prime battute della partita, finendo con il sentire lo schiacciante peso della fatica e l'inevitabile assenza del ritmo partita.

Nella seconda frazione Sarri ha provato anche la carta del triplice cambio per cercare di dare forze fresche alla propria squadra, ma i risultati ottenuti sono stati ben al di sotto delle aspettative con un Bernardeschi ancora troppo confusionario, mentre Rabiot e Khedira sono apparsi lontani da una condizione quanto meno accettabile.

Nonostante il pareggio a reti bianche ci sono però alcune notizie positive per l'ambiente bianconero. La prima è stata certamente la partita di grande spessore di Rodrigo Bentacur: il giovane uruguaiano ha dimostrato che questi mesi non hanno per nulla intaccato il suo percorso di crescita, anzi. Schierato all'inizio mezz'ala destra e poi nella classica posizione di volante argentino davanti alla difesa, l'ex Boca ha saputo esaltarsi in entrambe le fasi di gioco, sfruttando la sua fisicità per offrire un grande filtro in fase di non possesso e mostrando una grande maturità quando si trattava di costruire il gioco. La crescita di Bentancur non potrà essere certamente lineare, non mancheranno le gare sotto tono, ma quanto mostrato nella partita di venerdì è rassicurante e lascia presagire per lui un futuro piuttosto radioso.

Tra i migliori della formazione juventina c'è stato anche l'olandese Matthijs De Ligt, sicuro, concentrato ed anche preciso in fase di palleggio. Le difficoltà di inizio stagione sembrano un lontano ricordo, l'ex Capitano dell'Ajax si è ormai integrato nei meccanismi difensivi voluti da Sarri ed anche il suo spostamento sul centro-destra della difesa sembra aver aiutato a farlo crescere ulteriormente.

La terza, ed ultima, nota positiva è rappresentata dalla prestazione di Paulo Dybala. Negli ultimi mesi sul numero 10 si erano addensate parecchie nubi minacciose, prima il coronavirus che non ne voleva sapere di abbandonare il suo corpo, poi le voci sul rinnovo del contratto che tardava ad arrivare. L'argentino ha scacciato sul campo tutti questi dubbi con una prestazione matura e concreta, anche se non è riuscito a timbrare il cartellino come certamente avrebbe voluto.

Ora per la squadra di Sarri è necessario riuscire ad alzare quanto prima l'asticella delle prestazioni fisiche. Mercoledì si tornerà in campo contro il Napoli di Gattuso per giocarsi il primo trofeo stagionale e per poter alzare la Coppa Italia serviranno ben più di trenta minuti giocati ad alto livello.