Dopo il caso della (mancata) sfida contro il Napoli e la sosta per le Nazionali, la Juventus ieri sera è tornata in campo nell'anticipo della quarta giornata di campionato. 

Per la sfida esterna contro il Crotone mister Andrea Pirlo ha fatto ancora una volta delle scelte molto coraggiose. Viste le contemporanee assenze di diversi big tra i quali Ronaldo, Alex Sandro e Ramsey, il tecnico bianconero si è affidato pienamente ai giovani a sua disposizione: Demiral, Bentancur, Frabotta, Portanova, Chiesa, Arthur e Kulusevski, tutti giocatori sotto i 25 anni a cui facevano da contraltare elementi di grande esperienza come Buffon, Danilo e Bonucci. 

La decisione di puntare fortemente sulla linea giovane non ha però premiato Pirlo, anzi. Fin dai primi minuti del match si è capito che la Juventus non è ancora ben amalgamata ed una volta saltato il primo pressing alto i giocatori del Crotone, ben diretti da Stroppa, si trovavano a disposizione praterie da sfruttare in velocità per puntare una difesa troppo scoperta. Così, proprio da un'azione in rapida transizione, i padroni di casa si sono guadagnati un calcio di rigore per fallo di Bonucci su Reca. Dal dischetto si è presentato Simy che non si è fatto pregare per mettere a segno la sua seconda rete in carriera contro i bianconeri. Il gol subito, come già diverse volte in passato, sembrava aver improvvisamente svegliato Buffon e compagni che riescono a trovare il pareggio in meno di dieci minuti. Il merito è del terzetto offensivo di nuovi acquisti con Kulusevki che premia l'inserimento in profondità di Federico Chiesa, mentre il cross forte e teso del nuovo numero 22 bianconero è andato a trovare Morata libero di deviare in rete a pochi centimetri dalla linea bianca. Trovato il pareggio ci si aspettava che la Juventus si riversasse con continuità nella metà campo avversaria, alla ricerca della rete che potesse ribaltare le sorti del match, ma così non è stato. Dopo il gol i bianconeri hanno rallentato nuovamente i giri del motore mostrando nuovamente le pecche che si erano viste nei primi minuti della partita, trovando una sola fiammata a pochi minuti dal termine del primo tempo con Portanova che, preso dall'emozione, calcia la sfera con potenza senza alcuna precisione e centrando in pieno il portiere avversario Cordaz. 

In avvio di ripresa è Bentancur a salire agli onori della cronaca con diverse chiusure puntuali e sfiorando anche il gol con un tiro da fuori area. Al quarto d'ora della ripresa l'andamento del match cambia però nuovamente: la Juventus si ritrova improvvisamente in inferiorità numerica per l'espulsione diretta di Federico Chiesa, su cui si abbatte implacabile la maledizione dell'acquisto last-minute dei bianconeri. Nonostante lo svantaggio numerico i bianconeri provano a non arrendersi, ma la loro azione non è continua ed è affidata più alle iniziative dei singoli che allo sviluppo corale del gioco. Protagonista assoluto tra le fila dei campioni d'Italia in carica è sempre Morata che prima trova il palo con una bella girata di testa, poi si vede annullare un gol per un fuorigioco millimetrico. Nel finale i bianconeri difettano di quella rabbia che ha sempre contraddistinto la Vecchia Signora e sembrano quasi arrendersi all'idea di portarsi a casa solamente un pareggio in attesa di tempi migliori.

Il pareggio lascia molto amaro in bocca a tutto l'ambiente bianconero, ma il tempo per le critiche non è ancora giunto. Anche ieri sera si è vista una squadra non ancora unita e con qualche amnesia di troppo, soprattutto in fase di non possesso. La parola chiave di questo avvio di stagione bianconero sembra essere "pazienza". Pazienza verso Pirlo piombato dal nulla sulla panchina della Juventus e che merita indubbiamente fiducia e stima per quanto fatto sul campo negli anni passati. L'ex regista dovrà essere bravo a non farsi distrarre dalle voci che lo circonderanno e continuare a credere nella sua idea di calcio, cercando di plasmare il più velocemente possibile questa Juventus secondo la sua volontà.

Pazienza anche verso i giovani mandati in campo, ancora inesperti a certi livelli come dimostrato ad esempio da Portanova. Un giocatore un po' meno emozionato avrebbe certamente optato per un'altra soluzione anziché quella di pura potenza ed il risultato sarebbe certamente cambiato. 

Pazienza per i risultati, la strada da percorrere è ancora lunga e difficile, solamente con una grande unità di intenti questa squadra, ancora troppo cantiere per essere vera, potrà arrivare a competere almeno per lo Scudetto.