Ci risiamo, non era Moggi il problema, il sistema Juve ha colpito ancora: i poteri forti sono riusciti a far scomparire anche la prova provata che quel giorno successe qualcosa di losco, qualcosa che il Palazzo è riuscito a nascondere. Dov'è l'audio fra Orsato e il VAR? Non può che essere quanto appena esposto il pensiero popolare di chi oggi, approcciandosi alle parole Giuseppe Pecoraro, ex Procuratore Federale, è tornato a pensare ad Inter-Juve 2-3 targato aprile 2018: scudetto che prese la strada di Torino, beffa per il Napoli poi sconfitto a Firenze, con l'ormai celebre frase di Sarri sul tricolore perso in albergo. Esiste, però, una cosa chiamata storia, realtà dei fatti. Esiste un'altra cosa che comunemente è nota come protocollo VAR. Due fattori che, messi assieme, dovrebbero bastare ad archiviare le parole di Pecoraro come una qualunque uscita a vuoto, come se ne sentono da più parti in ogni contesto.

Pecoraro e la fissazione Juventus

Basterebbe, fra l'altro, leggere la premessa per cominciare a farsi due domande: "Non c'entra nulla che sono tifoso del Napoli". Un po' come quando si parla di immigrazione, e ad un certo punto arriva il fenomeno di turno che comincia il proprio ragionamento con un illuminante "non sono razzista, ma...". Basterebbe, fra l'altro, ricordare che Giuseppe Pecoraro è quel Procuratore Federale che, per sua stessa ammissione, inventò di sana pianta una presunta intercettazione fra Andrea Agnelli (presidente bianconero) e Rocco Dominello (imputato per associazione 'ndranghetista), pietra miliare delle sue accuse alla Juventus nel caso bagarinaggio di qualche anno fa. Basterebbe, fra l'altro, chiedersi come mai Pecoraro si ricorda di quest'episodio dopo due anni dal suo accaduto, senza che prima ne avesse mai fatto parola.

LO SPAZIO DI MANOVRA DEL VAR

Lasciando da parte quelle che, però, potrebbero comunque essere visuali soggettive, limitiamoci al racconto dei fatti riesumati da Pecoraro (si potrebbe aggiungere la comicità del fatto che un Procuratore Federale si sia mosso a seguito di esposti di associazioni, tifosi e organizzazioni non meglio precisate, anziché per sua indipendente attività, ma anche questo sarebbe un aspetto soggettivo che si cita e si chiude in parentesi), tralasciando gli altri episodi di quel derby d'Italia, e cioè il rosso a Vecino o le proteste juventine per il mancato intervento a seguito di un contatto fra Skriniar con Higuain: il mancato rosso a Pjanic per il fallo su Rafinha.

IL MISTERO DOV'E'?

Togliamoci subito il dente: il VAR non sarebbe mai potuto intervenire su questo episodio poiché non rientra nei casi previsti dal protocollo per una revisione: il secondo giallo, perché di tale si sarebbe trattato, non è campo gestibile in tal senso. Dunque non esiste neanche dialogo fra arbitro e assistente-video. Dunque non esiste nessun audio che possa aver immortalato quei momenti. Comprensibile che il frequentatore da bar dello sport possa ignorare protocollo e regole, meno accettabile che a macchiarsi di tale peccato sia un Procuratore Federale. Anzi, un ex Procuratore Federale. Ex, per fortuna.