Non si ferma il viaggio della rubrica #LaClassenonèAcqua, con una Top 11 da leccarsi i baffi, quella del 1968, che può vantare una coppia offensiva ben assortita con Suker e Bierhoff, supportati da qualità e sostanza a centrocampo, coperti da una difesa eccezionale, guidata da Paolo Maldini. Restano fuori nomi importanti, come spesso accade. Viene relegato in panchina Beppe Signori, tre volte capocannoniere della serie A, e gli fanno compagnia Peter Van Vossen, Graeme Le Saux, Cesar Sampaio (scalzato dal connazionale Mauro Silva), oltre ai due teutonici Effenberg e Basler, che lasciano il posto al pupillo di Giovanni Trapattoni: Strunz.

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Pavel Srnicek, 10/03/1968

Lo sfortunato portiere che se n'è andato a 47 anni facendo jogging vicino casa, rimasto anche nei ricordi dei tifosi "italiani" di Brescia e Cosenza. Non una carriera scintillante la sua, condita dall'argento europeo vinto nel 1996, dove il sogno della Repubblica Ceca si infranse contro il suo "compagno di squadra" in questa Top 11: Oliver Bierhoff.

Odonkey Abbey, 07/09/1968

Questo il suo nome all'anagrafe: noi lo abbiamo conosciuto come Marcel Desailly (nome che ha preso dal console francese ad Accra che sposò la madre). Inserito nella lista FIFA100, è stato un centrocampista fisico e duttile, trasformatosi col tempo in difensore centrale di grandissimo affidamento, soprattutto con la maglia del Milan prima e del Chelsea poi. Ha vinto due Champions' League consecutive con due maglie diverse: Marsiglia e Milan. Con la nazionale francese ha dominato la scena vincendo un Mondiale, un Europeo e due Confederations Cup.

Fernando Ruiz Hierro, 23/03/1968

Elegante e al contempo letale come un Torero, giocava un calcio pulito, fatto di impostazioni con la testa sempre alta e la giocata sempre giusta. Abbinava queste doti a una capacità di copertura innata che ne hanno fatto uno dei migliori difensori della sua generazione. Una vita al Real Madrid, dove in 14 stagioni ha vinto ben tre Champions' League, una Supercoppa UEFA e due Coppe Intercontinentali, oltre a 5 campionati. Quest'estate è stato catapultato sulla panchina della Spagna per rimpiazzare Lopetegui, pur senza grande successo. Una scelta di cuore che rifarebbe, come ha recentemente ammesso.

Paolo Cesare Maldini, 26/06/1968

Semplicemente un'istituzione del calcio italiano, ma anche Mondiale. Figlio di Cesare, ha vissuto 25 anni di fantastica carriera, tutti con il Milan, del quale è diventato bandiera e icona. Ha vinto in media più di un trofeo all'anno: nella sua personale bacheca ci sono 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 Champions' League (con il record di 8 finali disputate), 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Mondiale per Club. Capitano della nazionale azzurra per otto anni: secondo per presenze (normali e da capitano) solo a Fabio Cannavaro. Secondo invece solo a Casillas nella classifica delle presenze in competizioni UEFA. E' uno dei due italiani (con Gigi Buffon) ad avere fatto più di 1000 presenze in carriera. Due volte terzo nel pallone d'Oro (1994 e 2003). Altro record è quello del maggior numero di presenze con la maglia del Milan (902). Difensore duttile, capace di giocare terzino così come centrale. Abile con entrambi i piedi e dotato di un'eleganza unica, è stato in generale uno dei giocatori più apprezzati del secolo.

Mauro da Silva Gomes, 12/01/1968

Nonostante il sangue brasiliano nelle vene, Mauro Silva è stato uno dei migliori centrocampisti interdittori del Mondo, per la grande lettura delle azioni avversarie e il dinamismo con cui rompeva il gioco. Ha segnato poco in carriera, ma è stato preziosissimo per la nazionale verdeoro nella conquista del Mondiale statunitense del 1994. Ha giocato quasi interamente nella sua carriera in Spagna nel Deportivo La Coruna, con il quale ha provato a interrompere l'egemonia delle solite Real e Barça, vincendo un campionato, due Coppe di Spagna e tre Supercoppe, portando il Depor alle semifinali di Champions' League nel 2003/2004.

Thomas Strunz, 25/04/1968

Centrocampista dotato di tempismo e inserimenti, oltre a essere un discreto interdittore, divenne conosciuto in Italia, suo malgrado, soprattutto per la famosa conferenza stampa di Giovanni Trapattoni in cui il suo nome ripetuto tante volte diventò subito un cult. Fuori dal campo non è stato fortunato in amore, con la moglie Claudia che ha chiesto il divorzio nel 2004 per sposare l'ex compagno di nazionale Stefan Effenberg, ma la sua carriera è costellata di trofei con il Bayern Monaco. Cinque campionati, sei coppe nazionali, quattro supercoppe, oltre a una Coppa Uefa e una Champions' League, in una carriera coronata con l'Europeo del 1996.

Didier Claude Vincent Deschamps, 15/10/1968

Centrocampista dalla straordinaria visione di gioco, tanto che nel suo futuro non poteva che esserci la vita da allenatore, visto che lo era anche in campo. Ha vinto il Mondiale sia da calciatore nel 1998 che venti anni dopo da CT (questa estate in Russia): impresa riuscita, oltre che a lui, soltanto a Franz Beckenbauer e Mario Zagallo. Ha sollevato al cielo anche l'Europeo del 2000. E' stato eletto calciatore francese dell'anno nel 1996. La sua bacheca è piena di trofei con le maglie di Marsiglia, Juventus e Chelsea, tra cui due Champions' League, due Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale.

Zvonimir Boban, 08/10/1968

Per tutti "Zorro", è stato uno dei fantasisti migliori degli anni '90. E' stato eletto calciatore croato dell'anno nel 1991 e nel 1999. Dotato di una tecnica fuori dal comune, si è fatto notare in patria nella Dinamo Zagabria, vincendo anche il Mondiale Under 20 con la Jugoslavia. C'è il suo nome impresso a fuoco nello scudetto vinto dal Milan nel 1999. Con i rossoneri ne ha vinti 4 di scudetti, oltre che 3 Supercoppe italiane, 1 Supercoppa UEFA e una Champions' League. 

Youri Raffi Djorkaeff, 09/03/1968

I suoi nonni avevano origini polacche, cosacche e armene, ma Djorkaeff è nato e cresciuto in Francia, facendo sfoggio della sua grande tecnica e capacità di saper giocare indistintamente come centrocampista e come attaccante. Abile nel dribbling, nell'ultimo passaggio e nei calci piazzati, ricordato in Italia con la maglia dell'Inter, per aver segnato contro la Roma una delle reti più belle di sempre della serie A. Pochi i trofei vinti in relazione alla sua qualità, tra cui una Coppa UEFA con l'Inter e una Coppa delle Coppe con il PSG. E' con la Francia che ha vinto tutto in 3 anni: Mondiale, Europeo e Confederations Cup tra il 1998 e il 2001.

Davor Suker, 01/01/1968

Entra in questa Top 11 per un giorno, l'attuale presidente della Federazione croata è considerato a pieno titolo il miglior attaccante croato da quando lo stato è indipendente, e allo stesso tempo forse anche il migliore in assoluto. Eletto cinque volte miglior calciatore croato dell'anno, è stato inserito nella lista FIFA100. Ha vinto il Mondiale Under 20 con la nazionale jugoslava, mentre è con il Real Madrid ad aver vinto di tutto: un campionato, una Supercoppa di Spagna, una Champions' League e una Coppa Intercontinentale. E' stato il trascinatore della Croazia allo storico terzo posto del Mondiale del 1998, edizione in cui si è anche laureato capocannoniere.

Oliver Bierhoff, 01/05/1968

Eletto calciatore tedesco dell'anno nel 1998, Bierhoff è stato un attaccante estremamente prolifico, in grado di segnare 0.44 gol a partita. Tecnicamente non particolarmente dotato, compensava queste lacune con una capacità nel gioco aereo a dir poco impressionante. Considerato uno dei migliori colpitori di testa della storia, Bierhoff venne portato in Italia dall'Inter, ma finì al Milan, passando per Ascoli e Udinese. Riesce a portare i friulani in Coppa UEFA vincendo la classifica marcatori con la maglia bianconera. Al Milan invece vince uno scudetto giocando in coppia con Weah, e segnando 19 reti (di cui 15 di testa). Con la maglia della Germania ha vinto l'Europeo del 1996 da assoluto protagonista, decidendo la finale con una doppietta siglata entrando dalla panchina (di cui un golden gol).

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.