Quel pallone calciato a porta vuota oltre la traversa da Giordano non ha mai terminato la sua corsa. Passa per quel frangente la storia senza amore tra il Napoli e la Champions League. Un trofeo poco frequentato fino al 2004. Molto più vissuto negli anni in cui il Napoli non ha più smesso di andare in Europa. Ormai tanti, per una sequenza da record. Tuttavia senza successi. Sfiorati in un paio di occasioni, ma sempre segnati da un’aneddotica avversa e demoniaca. Se quel pallone nella notte senza tifosi del Bernabeu vuoto fosse entrato, forse quell’anno avrebbe detto di un Napoli candidato al trionfo.

Vecchie storie, ma emblematiche per un Napoli che si appresta a tornare a Madrid per la terza volta nella massima competizione europea. Nell’ultima occasione Insigne illuse Napoli con un gran gol, effimero preludio in un ottavo di finale dal gran gioco e dai gol mancati. Quel Real avrebbe poi vinto la Champions e il Napoli avrebbe maturato quella configurazione in dote al sarrismo mai ripetuto altrove.

Adesso è il momento di Mazzarri, l’allenatore che a Bergamo ha subito restituito al Napoli la voglia di vincere e di convincere. A Madrid il mister toscano toccherà con mano l’altra faccia del desiderio, quello che in fondo lo ha ricondotto all’ombra del Vesuvio per rivivere un’esperienza nuova dal sapore antico. Perché Mazzarri, in fondo, è quello che alla ripresa di questo Napoli crede di più.

In Spagna andrà in scena un Real Madrid-Napoli con le merengues tranquille e al comando di un girone che le ha viste dominare sin dal primo momento. Il Napoli, invece, deve ancora guadagnarsi una qualificazione che nel raggruppamento C non ha ancora visto brillare i partenopei come in altre edizioni. Il passaggio del turno non è lontano e non è impossibile, perché, nella peggiore delle ipotesi, la partita decisiva (il Braga è la candidata a dare fastidio agli azzurri) sarà in casa e contro un avversario che il miglior Napoli ha tutte le carte per respingere. Resta, però, da raggiungerlo quel risultato. E per farlo sarà importante dimostrare e dimostrarsi anche al Bernabeu, a prescindere dall’esito della gara.

Al Real mancano diversi giocatori e per la partita col Napoli Ancelotti, che all’andata si è imposto per 3-2 dopo una gara che Kvara e compagni non avrebbero meritato di perdere, dovrebbe schierare Mendy sulla sinistra, Bellingham (reduce da infortunio) dal primo minuto, Kroos in mediana (Modric non ci sarà) e Brahim Diaz in attacco insieme a Joselu. Formazione che potrebbe presentare anche delle scelte conservative in vista del recupero di altri calciatori. Mazzarri deve fare i conti con il doppio infortunio di Mario Rui e Olivera. Sulla sinistra potrebbe giocare Juan Jesus oppure uno tra Zanoli e Di Lorenzo, forzando uno dei terzini destri ad adattarsi a sinistra. Rrahmani e Natan centrali, mentre, davanti alla solita mediana, Osimhen dovrebbe tornare titolare supportato da Kvara e Politano

Il tema tattico dovrebbe prevedere un confronto in cui il 4-3-3 di Mazzarri, in work in progress rispetto alla necessità di fare ritrovare alla squadra compattezza e solidità tra le linee, potrebbe interpretarsi più prudentemente, anche considerando che il Real in casa tende a spingere di più in fase offensiva. La squadra di Ancelotti è forte di una classifica del girone che non è in discussione. Il Napoli ha sicuramente più interesse a difendere un risultato che andrebbe bene anche come pareggio. Tuttavia entrambe sono squadre votate al gioco offensivo. A Madrid il Napoli cercherà di ritrovare piena fiducia in una partita che varrebbe la qualificazione e una forte spinta psicologica.