Nell'elenco dei giovani difensori più promettenti della scorsa stagione, nelle prime cinque o dieci posizioni, con tutta probabilità, non compariva il nome di Milan Skriniar, l'anno scorso allenato da un ottimo Marco Giampaolo in quel di Genova, sponda Samp. Decisamente più appariscenti ed appetibili per molti club le performances di giocatori come Conti e Caldara, nella meravigliosa Atalanta di Gasperini, dell'elegantissimo Rugani o del promettente Barreca, tutti calciatori che hanno fatto le fortune dei rispettivi club e di moltissimi fantallenatori che hanno avuto il coraggio di puntare su di loro ad inizio stagione (o la forza di strapparli alla concorrenza nel corso dell'asta di riparazione invernale).
In tanti hanno quindi storto il naso quando la nuova Inter di Luciano Spalletti ha deciso di mettere sul piatto una cifra superiore ai 20 milioni di euro per portare a Milano (e dove sennò, con quel nome..) questo ragazzone classe 1995.
Sicuramente sei partite sono troppo poche per potere esprimere un giudizio completamente assennato e definitivo su di un calciatore, soprattutto se è così giovane ed è inserito in un contesto così importante, ma le sensazioni che lasciano queste prime sei apparizioni ufficiali di Skriniar in maglia nerazzurra sono troppo positive per lasciar correre, come dimostrano anche i numeri strettamente fantacalcistici: con una media voto pari a 6,58 ed una fantamedia pari a 7.08, Skriniar è, ad oggi, a tutti gli effetti uno dei migliori difensori del nostro campionato (tra l'altro fino ad ora può vantare anche una fedina penale completamente immacolata, con zero cartellini gialli e/o rossi).
LE QUALITA' - L'Inter ha deciso di scommettere in maniera forse un po' azzardata su questo prodotto delle giovanili dello Zilina, ma l'azzardo sta pagando i suoi dividendi in tempi che forse neanche lo stesso Spalletti o il fido Walter Sabatini immaginavano. La sapiente gestione di Marco Giampaolo prima, e la capacità di Spalletti di tirare fuori il meglio dai suoi giocatori, hanno consentito a Skriniar di sviluppare nuovi aspetti del suo gioco e migliorare ulteriormente in quelli che sono i suoi grandi punti di forza: una fisicità esplosiva abbinata ad una qualità tecnica da centrocampista (che, infatti, è anche il ruolo con cui spesso viene impiegato in nazionale).
Ecco quindi che Skriniar, forse anche più di Caldara o Rugani, incarna alla perfezione il prototipo di difensore moderno, abile non solo nelle lettura difensive ma anche e soprattutto ad impostare, fungendo da primo attaccante della sua squadra. Una capacità che Skriniar ha messo già abbondantemente in mostra sia nella passata stagione, sia in queste prime uscite in maglia nerazzurra.

L'altro grande pregio di Skriniar, come detto, risiede nella sua straripante forza fisica, che, abbinata a delle leve molto lunghe, gli consente spesso di anticipare gli attaccanti avversari evitando interventi rischiosi in scivolata (risparmiando quindi ai fantallenatori più d'un cartellino giallo con conseguente malus), semplicemente frapponendosi fra la palla ed il destinatario.

I PUNTI DEBOLI - Come è giusto che sia, considerata la giovanissima età, Skriniar ha ancora tanti aspetti del suo gioco da perfezionare, altri da costruire, altri ancora da rifondare. Soffre ancora molto quando è costretto a difendere sull'esterno offensivo avversario, nelle occasioni in cui è chiamato a scalare sulla fascia per proteggere la zona di campo lasciata vuota dal terzino andato in sovrapposizione (D'Ambrosio in queste prime partite, dato l'infortunio di Cancelo). Contro la Roma ha sofferto spesso le iniziative di Perotti, e, nel primo tempo di Bologna, anche Di Francesco è riuscito spesso a metterlo in difficoltà. Skriniar tende forse a fidarsi un po' troppo della lunghezza delle sue gambe e della sua fisicità, commettendo errori nel tempo di intervento, che potrebbero procurare, in futuro, qualche grattacapo alla retroguardia nerazzurra (e, di conseguenza, potrebbero comportare l'abbassamento della sua eccezionale media voto).

Skriniar ha dimostrato anche più di qualche difficoltà a seguire i tagli dei giocatori avversari alle sue spalle, spesso ipnotizzato più dal movimento del pallone che da quello del suo uomo. Queste lacune, per ora mascherate dalla buona solidità di squadra dell'Inter e da alcune ottime letture del compagno di reparto Miranda, potrebbero rimanere latenti, in attesa di ripresentarsi di schianto nel corso di qualche incontro. In tal senso, le partite contro Napoli e Milan delle prossime settimane potrebbero essere un ottimo banco di prova: Mertens, Kalinic, Kessiè ed Hamsik sono maestri nei movimenti alle spalle della difesa e Skriniar potrebbe incappare in qualche brutta prestazione (ed i fantallenatori dovranno essere bravi a fiutare il pericolo).

Le statistiche, che offrono un modo di guardare il calcio inviso a molti, sembrano confermare tutto quello che è stato detto su Skriniar: ci troviamo di fronte ad un eccellente passatore (aspetto su cui comunque può ancora migliorare molto, vista la sua quasi totale preferenza a giocare il pallone sul lato sinistro del campo), sia per numeri di palloni toccati che per percentuale di passaggi riusciti, un difensore educato e poco falloso, con una buona percentuale di duelli vinti (fonte dati Opta).
Totale passaggi 406 Passaggi riusciti 92% (374) Passaggi per 90 minuti 67,67 Falli fatti 6 Contrasti vinti 78%

L'evoluzione che prenderà la stagione di Skriniar dipenderà molto dalla capacità del ragazzo di resistere alle intemperie e di tenersi ben stretto ai suoi fondamentali di gioco quando arriveranno le prime, inevitabili critiche. Il ruolo di Spalletti in tal senso sarà fondamentale, sia per proteggere l'investimento fatto dalla società nel mercato estivo, sia per dare una quadratura definitiva alla sua Inter. Nel frattempo, Sabatini ed i fantallenatori si godono a pieno merito l'exploit del giovane slovacco, sperando che questo sia solo l'inizio di una lunga serie di successi, in campo e negli scontri settimanali nelle vostre leghe.