Se per l'ultima fascia il sorteggio Champions del Napoli è stato piuttosto sfortunato (Besiktas), lo stesso non si può dire per l'urna numero 3. I pericoli maggiori erano rappresentati da Tottenham, Borussia M'Gladbach e Sporting Lisbona, alla fine è arrivata la Dinamo Kiev. Una squadra da prendere - come tutte le altre - con le molle, ma che di certo non avrà fatto passare a Sarri una notte da incubo. 

UNO SGUARDO AL PASSATO - Sarà proprio la gara tra la formazione ucraina e gli azzurri ad aprire il girone B della massima competizione continentale. Si giocherà il 13 settembre nell'infernale Stadio Olimpico di Kiev, catino da 70 mila posti che a livello di tifo e passione (nonostante le rigide temperature) ricorda molto il San Paolo (ritorno in programma il 23 novembre). Nessun precedente in gare ufficiali tra Napoli e Dinamo, eppure in quell'impianto i partenopei ci hanno già giocato. Il ricordo che si portano dietro, oltre a essere freschissimo, è assolutamente da dimenticare: è il 14 maggio 2015 e, grazie al gol di Seleznyov, il Dnipro supera contro ogni pronostico la squadra di Benitez, volando in finale di Europa League.

Il sodalizio che Callejon e compagni andranno ad affrontare si presenta con un biglietto da visita di tutto rispetto. Bi-campione d'Ucraina in carica, a livello nazionale la Dinamo può contare la bellezza di 63 trofei, mentre in ambito europeo l'ultima coppa alzata al cielo risale al 1986 (Coppa delle Coppe). Insieme con lo Shakhtar è la superpotenza del calcio ucraino, forte dei suoi 89 anni di storia (uno in meno del Napoli). Occhio: nella scorsa edizione della Champions ha superato la fase a gironi, in un raggruppamento che comprendeva anche Chelsea, Porto e Maccabi Tel Aviv, al secondo posto con ben 11 punti, grazie soprattutto allo 0-2 inflitto ai Dragoes in terra lusitana nella quinta giornata (l'eliminazione agli ottavi è giunta per mano del Manchester City). In campionato ha già disputato sei partite e, dopo 5 vittorie di fila, è arrivato un inatteso ko casalingo contro il Vorskla (0-2) che ha permesso ai quotati rivali di Donetsk di balzare da soli in testa alla classifica.

L'ALLENATORE - Serhij Rebrov è un'autentica icona del calcio ucraino. Da giovane ha giocato per ben 11 stagioni con indosso la maglia della Dinamo Kiev, ma ha fatto esperienza anche allo Shakhtar e al Rubin Kazan, oltre alle più "occidentali" Tottenham, Fenerbahce e West Ham. Dal 1994 al 1999 con la Dinamo ha formato con Andriy Shevchenko la coppia d'attacco più prolifica della storia nazionale, arrivando a conquistare nell'edizione della Champions 1999/2000 il titolo di capocannoniere.

Dopo 5 anni di gavetta tra giovanili e vice a Kiev, nel 2014 ecco la grande chance della prima squadra. In due stagioni ha messo nella propria bacheca 2 scudetti, 2 Coppe d'Ucraina e 1 Supercoppa. Il modo di insegnare calcio del 42enne tecnico di Horlivka è rimasto immutato nel tempo: attaccare facendo affidamento principalmente sulla rapidità degli esterni. E non è un caso che i suoi due moduli preferiti siano il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Negli ultimi tempi ha adottato (con ottimi risultati) il 4-1-4-1, per garantire maggiore equilibrio e dosare le energie (in particolare) delle ali, ovvero gli uomini migliori che ha a disposizione.

LA ROSA E LE STELLE - Shovkovsky è lo storico capitano. Portiere classe 1975, ha visto succedersi davanti agli occhi almeno due generazioni di calciatori, collezionando la bellezza di 29 trofei nazionali (di cui 14 scudetti), tutti con la stessa maglia. Al fianco di Vida (anche lui al centro di molte voci di mercato) non ci sarà Dragovic, prelevato dal Bayer Leverkusen per 18 milioni di euro, bensì uno tra Chacheridi e Danilo Silva. Presente anche una vecchia conoscenza del nostro calcio: si tratta di Vitorino Antunes, ex giocatore di Roma, Lecce e Livorno. Sulla trequarti la grande stella di Rebrov: Andriy Yarmolenko, in rosa dal 2008. Nella scorsa stagione, tra campionato e coppe, ha siglato 20 gol, quest'anno è già a quota 3. E stiamo parlando di un trequartista. Davanti occhio anche a Derlis Gonzalez, 22enne paraguaiano, prelevato in estate dal Basilea, dal dribbling ubriacante e con l'assist nel sangue.

LIVELLO DI DIFFICOLTA' - ??

FORMAZIONE TIPO (4-1-4-1) - Shovkovsky; Antunes, Chaceridi, Vida, Morozjuk; Sydorchuk; Harmash, Buyalskyy, Yarmolenko, González; Júnior Moraes.