L'infortunio di Arek Milik ha messo il Napoli in una situazione simile a quella dello scorso anno. Simile, e non identica, perché la squadra di Sarri può contare su un Dries Mertens che ormai si sente più centravanti di sfondamento che elegante esterno offensivo: il belga è l'indiscutibile attaccante titolare, ma anche lui, visti i tanti impegni, avrà bisogno di rifiatare. E, perso il polacco, non c'è nessuna prima punta alle sue spalle pronta a prenderne il posto in caso di necessità.

Sarri potrebbe tirare fuori dal cilindro altre soluzioni (ad esempio schierando Ounas esterno e Callejon al centro), ma non è quello che serve: non c'è il tempo per provare, c'è bisogno di qualcuno che all'occorrenza possa dare il suo apporto da subito, o quasi. Un giocatore già pronto, di esperienza, che capisca il ruolo che gli viene affidato e che, magari, conosca già il nostro campionato. E che, soprattutto, sia disponibile immediatamente, che possa aggregarsi alla squadra il prima possibile. In due parole: uno svincolato.

Raramente il Napoli si è rivolto al mercato di emergenza, perché raramente si è trovato in emergenza - le occasioni, dal ritorno in Serie A, sono state solo due: nel 2009, visti gli infortuni di Iezzo e Gianello, arrivò Bucci per fare da terzo portiere; poi, nel 2013, i lunghi stop di Maggio e Zuniga convinsero De Laurentiis a comprare Anthony Reveillere. Emergenza che, con l'infortunio di Milik, è tornata a Castel Volturno. Verosimilmente all'apertura del mercato invernale il Napoli eserciterà l'opzione per far arrivare subito Roberto Inglese, già comprato ma lasciato al Chievo per garantirgli la titolarità. Davanti agli azzurri, però, restano tre lunghissimi mesi: tre mesi di partite e di gol da segnare. Per questo, non è assurdo dare uno sguardo al mercato dei senza contratto per trovare una soluzione temporanea.

Le soluzioni non mancano. E sono tutte suggestive. Nella lista degli attaccanti in cerca d'autore non c'è solo Cassano, ma vecchie volpi d'area di rigore, sia italiane che straniere. Ad esempio, è disoccupato Marouane Chamakh: classe 1984, cresciuto e sbocciato nei dieci anni al Bordeaux, si svincolò per passare all'Arsenal, ma dopo una stagione è finito in coda alle gerarchie di Wenger. Dopo un fugace passaggio al West Ham, è rimasto tre stagioni al Crystal Palace, in Premier, prima di trasferirsi al Cardiff per due mesi e due partite. Da dicembre 2016 è senza squadra: non gioca da un bel po', insomma, ma l'esperienza non manca.

Esperienza che può vantare anche Rickie Lambert: 35 anni, ha scalato le serie minori del calcio inglese prima di arrivare in Premier con il Southampton: 28 gol in due anni convinsero il Liverpool (in cui aveva dato i primi calci da ragazzino) a comprarlo per sette milioni di euro. In riva al Mersey, però, non ha mai impressionato: dopo appena una stagione è passato prima al West Bromwich e poi al Cardiff, in Championship, prima di rimanere svincolato, lo scorso luglio. Dalla sua, a parte 187 cm, ha un buon bottino di gol e un periodo di lontananza da campi e spogliatoi relativamente breve.  

Fino a pochi mesi fa aveva un contratto anche Claudio Pizarro: dopo 18 anni passati a rimbalzare tra Werder Brema e Bayern Monaco (con in mezzo una breve parentesi al Chelsea), il peruviano si è ritrovato svincolato. Il 3 ottobre compirà 39 anni, certo, ma è proprio per questo che potrebbe accettare l'ultima sfida della carriera: non far rimpiangere un attaccante di 16 anni più giovane e mettere al servizio di una squadra ambiziosa come il Napoli la sua esperienza, certificata tanto dai tanti trofei vinti (6 volte la Meisterschale della Bundesliga, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, un mondiale per club e una Supercoppa Europea) quanto dalle reti segnate (310 in carriera, di cui 48 nelle competizioni europee).

In Italia, il profilo che più si adatterebbe alla squadra di Sarri è sicuramente quello di Giuseppe Rossi: Pepito è rimasto senza squadra dopo il prestito al Celta Vigo e la scadenza del contratto con la Fiorentina. Ancora infortunato, dovrebbe ritornare fra poche settimane dal terzo, grave infortunio della sua sfortunatissima carriera. Comprarlo sarebbe una scommessa, ma potrebbe rivelarsi un affare: Rossi ha l'età di Mertens e caratteristiche molto simili, e all'occorrenza potrebbe adattarsi a giocare anche sulla fascia. Poche settimane fa ha esternato la sua volontà di ritornare in Serie A: a gennaio potrebbe sicuramente pensarci qualcuno, ma il Napoli potrebbe arrivare prima e, dopo anni di corteggiamento mai andato a buon fine, farlo finalmente suo. Lui, intanto, non smette di allenarsi e aspetta solo la chiamata giusta.  

Last but not least, Alberto Gilardino. Dopo un'annata buia fra Pescara ed Empoli sembrava a un passo dal firmare per i Montreal Impact, tanto da cominciare ad allenarsi con la squadra della MLS. Però quella firma che sembrava imminente non è mai arrivata, e Gila è rimasto disoccupato. Almeno per ora. Parliamo di un calciatore che, a 35 anni, ha ancora tanto da dare. E, soprattutto, ha fame di gol: con 188 reti è il centravanti in attività più prolifico della Serie A, e Kurt Hamrin è vicinissimo, a 190. Napoli potrebbe essere l'atto finale di una bellissima carriera, o un trampolino per mettersi in mostra per chiudere in campionati economicamente più fruttiferi (magari proprio l'MLS che, per ora, ha solo sfiorato). Lui aspetta, ma intanto la sua attività su twitter è abbastanza chiara. De Laurentiis è avvisato: se vuole rimediare all'infortunio di Milik, c'è un attaccante che aspetta solo una telefonata.

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