Il big match della sesta giornata di Serie A, si giocherà, come di consueto, nel posticipo serale di questa domenica e vedrà di fronte un Milan che, rinvigorito dalle due vittorie consecutive e da un ritrovato Bacca (che aspira a diventare il capocannoniere del nostro Campionato), andrà a giocarsi i tre punti in casa della Fiorentina che, nelle uniche due precedenti partite al Franchi, non ha mai perso, e, anzi, ha regolato le avversarie (Chievo e Roma) con vittorie di misura, senza subire reti, dimostrando una compattezza difensiva che, fuori casa, non si è ancora mai vista (4 reti subite in 2 gare, poiché, lo ricordiamo, la sfida con il Genoa è stata rimandata per impraticabilità del campo di gioco).
Ovviamente, la statistica dei precedenti tra le due squadre pende a favore della squadra ospite, che nei 156 incontri finora giocati, ha avuto la meglio in ben 69 occasioni, mentre le vittorie della squadra viola su quella rossonera sono 45 (circa una ogni tre match); ancora meno, i pareggi, anche se, quando Milan e Fiorentina hanno portato entrambe un punto a casa dopo i 90' regolamentari, le emozioni non sono mancate.
E' il caso del 2-2 della Stagione 2012/2013, quando in palio c'era il terzo posto in classifica e la relativa qualificazione in Champions League (poi raggiunta dal Milan): in quell'occasione al Franchi, alle rete dell'ex Montolivo e del francese Flamini, risposero due calci di rigore realizzati da Ljajic e Pizarro, con la squadra viola che giocò in dieci tutto il secondo tempo.
A guidare la squadra toscana, a quei tempi, c'era l'attuale tecnico rossonero Montella (il Milan era allenato dall'attuale coach della Juventus, Massimiliano Allegri) mentre Paulo Sousa era temporaneamente disoccupato (lasciò nel gennaio 2013, per motivi familiari, la guida della squadra ungherese del Videoton, con la quale aveva vinto due Supercoppe ed una Coppa di Lega, per poi accordarsi, nel giugno dello stesso anno, con gli israeliani del Maccabi Tel Aviv). D'altronde i cambi di maglia tra le due squadre non sono mai mancati e sopratutto hanno riguardato spesso giocatori di spessore, come ad esempio, oltre al già citato Riccardo Montolivo, anche l'attuale attaccante dell'Empoli Alberto Gilardino andato in rete, negli incontri tra viola e rossoneri al Franchi, con entrambe la maglie: doppietta nel dicembre 2006 con la maglia del Milan, nel 2-2 firmato dall'attaccante biellese e da Adrian Mutu, e rete del vantaggio iniziale nel match del febbraio 2010 poi vinto dai rossoneri con una rimonta firmata da Pato ed Huntelaar realizzata negli ultimi dieci minuti di gara.
Come non dimenticare, infine, nella crono storia di Fiorentina e Milan, il portoghese Rui Costa, attualmente direttore sportivo del Benfica (squadra con la quale ha esordito negli anni '90) ma che ha illuminato, con le sue giocate, entrambe le squadre: sicuramente dalle parti di Firenze lo venerano di più (è nato calcisticamente lì, ha vinto due Coppe Italia ed una Supercoppa e probabilmente anche lui è rimasto molto più legato all'ambiente viola), ma con i rossoneri, in sei Stagioni ha vinto di tutto (Campionato, Coppa Italia, Supercoppa, Champions League e Supercoppa Europea contro i suoi rivali storici del Porto). Sempre più uomo-assist, che non goleador, con il Milan, in effetti, le reti realizzate si contano sulla punta delle dita, e non ce ne sono contro la sua Fiorentina, mentre è curioso che una di quelle realizzate a parti invertite (con la maglia viola contro la squadra del Diavolo), sia avvenuta nel match con il più largo passivo da parte della Fiorentina (era la Stagione 2000/2001 ed i portoghesi Nuno Gomes e Rui Costa, insieme agli azzurri Cois e Chiesa, firmarono il secco 4-0 contro il Milan di Cesare Maldini).
A proposito, in quanto a goleade, però, il Milan ha ampiamente superato, quattro anni dopo, il record viola: si giocava a SanSiro e Shevchenko, Seedorf (doppiette per entrambi), Crespo e l'autorete di Chiellini fissarono il risultato sul punteggio tennistico di 6-0, risultato che incrinò la posizione dell'allenatore Buso, che subentrato a Mondonico, lasciò poco dopo il posto a Dino Zoff.
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