L’ultima volta di Napoli-Pisa fu tripletta di Lavezzi. Una sfida estiva di Coppa Italia del 2007. Era il Napoli appena tornato in A, con un giovanissimo Hamsik e il “Pocho” col compito di restituire entusiasmi d’altri tempi a una piazza rimasta troppo a lungo a guardare da lontano gli scenari di primo livello. Invece il precedente più vicino tra quelli in A è quello della stagione 1990\91 (mentre l’ultima vittoria dei pisani a Napoli risale al 1986). Anche allora i toscani andarono a far visita ai campioni in carica. 2-1 per gli azzurri grazie a Maradona e Careca.

Adesso il Napoli quegli entusiasmi prima perduti e poi ritrovati li maneggia con disinvoltura sotto la cura di Antonio Conte e di un club che 18 anni dopo può dire di aver lavorato con risultati straordinari. E i pisani, a differenza dell’ultima volta a Napoli in Serie A, ritroveranno un avversario in salute, lontano dalle incertezze che sin dall’inizio caratterizzarono amaramente quella stagione.

Il Napoli è reduce dalla sconfitta in Champions col Manchester City. Risultato condizionato dall’espulsione dopo venti minuti di Di Lorenzo, in una partita che aveva visto il Napoli tenere molto bene il campo. Conte non ha manifestato alcuna preoccupazione sullo stato di solidità di una squadra che in campionato nelle prime tre uscite, tutte vittoriose, si è distinta per compattezza e solidità tattica. 

Il Pisa nei primi tre turni ha raccolto solo un punto, ma ha dimostrato di saper mettere in difficoltà squadre di alta classifica. Il pareggio con l’Atalanta e la sconfitta non del tutto meritata con la Roma hanno visto i pisani tenere testa sul piano tattico a entrambe le avversarie. E l’attuale classifica non deve assolutamente ingannare i padroni di casa.

Conte sa benissimo che sarà una gara affatto semplice da giocare. Tuttavia la partita interna coi toscani per il Napoli potrebbe valere il primato della classifica. Dopo quattro turni gli azzurri potrebbero trovarsi da soli al primo posto. Una possibilità che sarebbe un’immediata reazione alla delusione di Manchester. 

Gilardino non potrà contare su Stengs, mentre il recuperato Cuadrado potrebbe trovare un posto da titolare nel 4-2-3-1 in cui Canestrelli, Caracciolo e Lusuardi avranno il compito di respingere gli attacchi del Napoli, mentre Moreo e Tramoni dovrebbero supportare la prima punta Meister. 

Su sponda azzurra si prevede un turnover che probabilmente non stravolgerà l’undici andato in campo in questo inizio stagionale, ma che comunque farà rifiatare qualche elemento anche in vista delle possibilità di organico dei padroni di casa. Meret potrebbe tornare tra i pali, con Juan Jesus a far rifiatare Buongiorno, Olivera per Spinazzola e Gilmour al posto di Lobotka. Non è da escludere l’impiego di Neres dal primo minuto al posto di Politano e di una staffetta in avanti tra Hojlund e Lucca. 

Sul piano tattico l’equilibrio sembra pendere dalla parte del Napoli, con il Pisa che cercherà di impostare la partita su una solida fase difensiva. Gli uomini di Gilardino hanno però dimostrato di saper muovere la squadra anche in fase offensiva, soprattutto se con ampi spazi a disposizione. È chiaro che per il Napoli la gara di Fuorigrotta rappresenta già una possibilità di creare un primo distacco dalle altre concorrenti.