A cinque mesi di distanza dall'ultimo aggiornamento torniamo a dare un'occhiata al conto economico della Juventus per vedere, alla luce dell'approvazione del bilancio 2022/23 e della prima trimestrale della stagione 2023/24, come procede la difficile opera di risanamento dopo quanto accaduto a livello sportivo e non ai bianconeri nelle ultime stagioni sportive.
Per fare questo daremo prima uno sguardo ai dati del bilancio 2022/23, aggiorneremo poi le stime sul bilancio 2023/24 alla luce dei nuovi dati, valuteremo la situazione dei bianconeri in ottica fair play finanziario soffermandoci sul nuovo regolamento e infine trarremo le conclusioni relative a cosa potrà e non potrà fare la Juventus nell'imminente mercato invernale.
Dai numeri che fra poco vedremo si noterà come la società abbia imboccato una strada che potrebbe portarla a puntare al pareggio di bilancio già nel 2024/25, ma il prezzo da pagare dovrà per forza di cose essere una propensione a investimenti sulla rosa molto oculati dal punto di vista economico nei prossimi mesi oltre che un bilancio 2023/24 in pesante passivo a causa della mancata partecipazione alle coppe europee. L'aumento di capitale deciso negli scorsi mesi di 200 milioni ha infatti come obiettivo primario quello di superare senza la necessità di eccessivi ridimensionamenti tecnici questa stagione che sarà ancora molto difficile per le casse societarie. Grazie all'aumento di capitale la Juventus ha potuto mantenere alcuni dei suoi giocatori più importanti e costosi in rosa nel corso del mercato estivo, una mossa che sarebbe stata impossibile altrimenti.
BILANCIO 2022/23
Il bilancio 2022/23 si è chiuso con un passivo di 123,7 milioni, in miglioramento rispetto al -239,3 dell'anno precedente dove erano ancora evidenti gli effetti del covid. Rispetto alle previsioni di fine luglio notiamo un aggravio del deficit di 20 milioni spiegabile in gran parte con le cessioni a titolo definitivo di Bonucci, Pjaca, Cotter e Marques che hanno resa necessaria la svalutazione di 11,2 milioni del loro valore di ammortamento residuo sul bilancio 2022/23 e con la decisione di inserire in questo bilancio l'intera multa comminata dall'Uefa (10 milioni) nell'ambito della sanzione che ha escluso i bianconeri dalle coppe europee. Rispetto alle previsioni vediamo anche un aumento di 6,3 milioni dei costi in servizi esterni, compensata però da un andamento migliore delle previsioni del monte stipendi in miglioramento di 5,6 milioni.
Vediamo ora come cambiano le previsioni di stima sul bilancio 2023/24 alla luce di bilancio annuale 2022/23 e prima trimestrale del 2023/24.
STIMA BILANCIO 2023/24
Pur se in miglioramento rispetto alla stima di luglio, il passivo atteso per il bilancio 2023/24 è ancora molto elevato (-195,2 milioni contro -223.8). Sfortunatamente per la Juventus non sarà nemmeno così semplice ridurlo ulteriormente, visto che dal campo potranno al massimo arrivare 10,7 milioni in caso di vittoria della finale di Coppa Italia al netto dei premi vittoria (10 in caso di finale, 3 in caso di eliminazione in semifinale, 0,5 in caso di eliminazione ai quarti di finale). Gli altri modi che la società ha per abbassare il deficit di quest'anno è attraverso plusvalenze da realizzare a gennaio (o comunque entro il 30 giugno) e attraverso rinnovi contrattuali (spalmando gli ammortamenti residui su più anni) che abbassino il monte ammortamenti di una cifra superiore rispetto agli eventuali corrispondenti aumenti di stipendi concessi ai giocatori. Va comunque precisato che a non tutti verranno offerti aumenti di stipendio: l'intento societario è quello di convincere alcuni calciatori con stipendi più elevati ad accontentarsi di quello che già ricevono prolungando semplicemente la data di scadenza. Per qualcuno (per esempio Rugani), la possibilità di rinnovare è vincolata addirittura a una riduzione di stipendio. Infine vale la pena ricordare che sta per scattare il bonus di 2 milioni legato alla cessione in prestito di Arthur alla Fiorentina visto che al brasiliano mancano solo due presenze per raggiungere la quota bonus fissata a venticinque.
Entriamo ora un po' più nel dettaglio sulle variazioni più significative rispetto alle precedenti stime.
Per quanto riguarda i ricavi, i ricavi da gare aumentano di 3 milioni visto l'incasso maggiore della campagna abbonamenti di quest'anno rispetto all'anno scorso, i ricavi da pubblicità hanno un notevole calo (-16,5 milioni) desumibile dalla trimestrale di settembre e molto probabilmente legati a bonus variabili collegati alla presenza o meno della squadra in Champions League che quest'anno non verranno incassati, l'andamento del primo trimestre mostra un calo anche nella vendita del merchandising (sull'anno stimabile attorno ai 5 milioni) e un calo di quasi cinque milioni è preventivabile anche negli altri ricavi. Migliorata invece la voce sui proventi della gestione dei calciatori alla luce dei movimenti di mercato della seconda fase della campagna acquisti estiva (+12,3 milioni).
E' importante notare, anche per i ragionamenti successivi, che la differenza fra i ricavi attesi di quest'anno e quelli di una normale stagione con la Champions League (nemmeno andata tanto bene vista l'eliminazione alla fase a gironi) come quella dell'anno scorso è di circa 160 milioni... 110 dei quali dipendenti dalla mancata partecipazione alle coppe e 50 da plusvalenze finora inferiori a quelle realizzate l'anno scorso. Per questo motivo un passivo atteso di 195 milioni è molto elevato se preso come dato singolo ma risulta essere di buon auspicio per un avvicinamento al pareggio di bilancio nel 2024/25 in caso di qualificazione alla prossima Champions League.
A fronte di un calo di 10 milioni dei ricavi attesi c'è comunque un risparmio sulle stime dei costi di 20 milioni. Il risparmio maggiore è sugli altri oneri, visto che ai tempi della precedente stima non era ancora noto che il valore elevato sul bilancio 2022/23 dipendesse dalla multa una tantum dell'Uefa che quindi non va ricontata quest'anno. Calano anche il costo del personale tesserato, principalmente per l'azzeramento quasi totale dello stipendio di Pogba dopo la squalifica per doping, il costo degli acquisti di prodotti per la vendita (-5 milioni) visto il calo delle vendite del merchandising, e gli stipendi del personale non tecnico (-2,8 milioni). Gli effetti maggiori dell'ultimo mese di campagna acquisti estiva e dei recenti rinnovi di contratti si notano sul monte ammortamenti che è stato sforbiciato di 17,6 milioni.
Senza l'aumento di capitale la società avrebbe rischiato di chiudere l'anno con un patrimonio netto negativo vicino ai 150 milioni, mentre adesso può puntare a conservare nelle proprie casse circa 50 milioni che serviranno a finanziare le eventuali perdite del club nei tre residui anni del piano economico quinquennale in scadenza il 30 giugno del 2027.
FAIR PLAY FINANZIARIO
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario mette dei paletti che molto difficilmente la Juventus riuscirà a rispettare fin da subito, ma d'altro canto a tranquillizzare i bianconeri c'è il fatto che non rispettarli non comporta alcun rischio di esclusione dalle competizioni a meno che questo accada per più anni consecutivi e senza alcun segno di miglioramento nei conti economici dei club. L'Uefa infatti ha preferito implementare il regolamento relativo alle sanzioni rafforzando le multe per le società non virtuose ma allentando un po' la morsa su pene più severe.
Senza entrare troppo nei tecnicismi, le richieste dell'Uefa si possono riassumere in queste tre: non avere debiti scaduti con altri club (unica infrazione che può portare a una squalifica anche immediata), non accumulare passivi superiori a 60 milioni negli ultimi tre anni e non spendere più del 70% dei ricavi in costo del personale tesserato (stipendi, ammortamenti e spese per gli agenti). Per questi calcoli fanno fede i bilanci chiusi al 31 dicembre di ogni anno, opzione che rende un po' più difficile analizzare alla luce delle richieste dell'Uefa i bilanci dei club che vengono chiusi su anno solare al 30 giugno come quelli della Juventus. In via transitoria, per i bilanci 2023 non c'è nessun tetto al passivo consentito mentre viene concesso di spendere per il personale tesserato il 90% dei ricavi. Per i bilanci 2024 il passivo di 60 milioni è calcolato sul solo biennio 2023 e 2024 e per il personale tesserato si può spendere l'80% dei ricavi. Dal bilancio 2025 in poi il nuovo regolamento entrerà pienamente a regime. Ulteriore particolarità nel conteggio dei ricavi è che viene consentito alle società di calcolare i ricavi dovuti al player trading (ovvero in massima parte le plusvalenze) come media dei proventi gestione dei calciatori degli ultimi tre anni. In via transitoria inoltre per il 2023 le società possono decidere se inserire i proventi della gestione dei calciatori nel solo 2023 o la media del biennio 2022-23, mentre per il 2024 possono scegliere fra il dato del 2024, la media di 2023 e 2024 o la media del triennio 2022-24.
Nel caso in cui non venga soddisfatto il vincolo sul massimo dei deficit cumulabili nel triennio l'Uefa provvederà ad aprire un settlement agreement con i club fuori dai parametri che aiuti le società a ritornare in pareggio di bilancio, mentre il mancato rispetto del rapporto fra ricavi e costi del personale porta a multe pecuniarie via via crescenti rispetto all'entità dello sforamento e al numero di violazioni consecutive. Solo in caso di violazioni plurime e di notevole entità l'Uefa si riserva di comminare sanzioni più dure quali l'esclusione dalle competizioni.
Fatta questa necessaria premessa vediamo come si presenterebbe date le nostre stime il bilancio 2023 della Juventus, calcolato come somma fra il bilancio del secondo semestre del 2022/23 e le stime sul primo semestre del 2023/24.
SITUAZIONE BILANCIO JUVENTUS 2023
Il bilancio della Juventus nel 2023, fra una prima parte di stagione che non ha potuto contare sui ricavi di Champions League e una seconda completamente prima di coppe, si chiuderebbe con un passivo vicino ai 200 milioni.
Come detto precedentemente l'Uefa non terrà conto di questo valore in questo primo anno di transizione verso il nuovo regolamento, ma è evidente che i bianconeri non hanno molte chance di chiudere il biennio 2023-2024 con un passivo inferiore ai 60 milioni se già nel 2023 dovranno segnare un deficit così elevato. Sembrerebbe quindi scontato aspettarsi un nuovo settlement agreement concordato fra Uefa e Juventus alla fine del 2024. Uso il condizionale perché nel regolamento dell'Uefa un paragrafo specifica che in casi eccezionali se le perdite di bilancio sono dovute a cause di forza maggiore non preventivabili questo verrà tenuto in considerazione per comminare o meno sanzioni. Non è però chiaramente specificato se la mancata partecipazione a competizioni Uefa dovuta a una squalifica possa essere o meno considerata "causa di forza maggiore". In ogni caso, visto che la Juventus è già impegnata nel risanamento dei propri conti e il club ha l'obiettivo di chiudere il triennio 2025-27 con meno di 50 milioni di passivo complessivo è del tutto evidente che le eventuali richieste economiche dell'Uefa non faranno altro che confermare la politica di risanamento già decisa dal club. Le uniche eventuali sanzioni "afflittive" potrebbero eventualmente riguardare una riduzione della rosa iscrivibile alle competizioni che però non è una sanzione automatica in caso di settlement agreement e potrebbe anche non essere comminata.
Per quanto riguarda il rapporto ricavi/costi del personale tesserato, con questi dati e considerando le regole transitorie nella maniera più favorevole per i bianconeri la Juventus nel 2023 avrebbe un rapporto pari al 96%. Per scendere sotto al 90% sarebbe necessario incassare circa 60 milioni di plusvalenze entro il 31 dicembre. Un'impresa forse non impossibile cedendo Soulé e Iling Jr. ma a ben vedere non troppo necessaria, visto che l'eventuale sanzione prevista per uno sforamento del 6% (quindi inferiore al 10%) sarebbe una multa compresa fra 2,7 e 6,8 milioni che il club potrebbe tranquillamente permettersi di pagare.
Solo per avere un'idea di come sarebbe stata la situazione in una "stagione normale", nell'anno solare 2022/23 il rapporto ricavi/costi del personale tesserato per la Juventus è stato dell'84%. Il ritorno dei ricavi sopra i 500 milioni annui e il lavoro di risanamento dei costi dovrebbero permettere alla Juventus di soddisfare questo parametro dal 2025 in poi in caso di qualificazione alla Champions League 2024/25.
Per centrare nel 2025 tutte le richieste dell'Uefa sarebbe ovviamente di grande aiuto anche la qualificazione al mondiale per club del 2025 che dovrebbe portare a ogni squadra partecipante una cifra di almeno 50 milioni di euro. Per qualificarsi a questa nuova competizione la Juventus deve sperare che nell'attuale edizione della Champions League il Napoli faccia meno di 6 punti e la Lazio meno di 14 nella fase a eliminazione diretta (vengono assegnati 2 punti per ogni vittoria, 1 per ogni pareggio e 1 per ogni turno superato).
CALCIOMERCATO INVERNALE
Alla luce di quanto scritto non resta che rispondere all'ultima domanda. Che margini ha la Juventus nel mercato invernale 2024? Non avendo la necessità di risanare in tempi brevissimi i bianconeri non hanno particolari obblighi di cessione di giocatori, ma sicuramente anche in questa sessione non verrà abbandonata l'opera di miglioramento e razionalizzazione dei conti iniziata negli ultimi mesi. Per questo motivo non sono da escludersi cessioni di giocatori "non titolari" se arrivassero offerte molto importanti. Gli indiziati sono i due giovani precedentemente citati: sia Soulé che Iling Jr. hanno ammortamenti residui inferiori al milione quindi eventuali offerte vicine ai 30 milioni potrebbero essere prese in considerazione. Difficile invece che a partire possano essere giocatori più al centro del progetto (negli ultimi giorni si è parlato di una possibile cessione di Vlahovic ma che il serbo parta a gennaio è piuttosto improbabile, in ogni caso a titolo informativo ricordiamo che il suo ammortamento residuo a gennaio è di 47,2 milioni).
In entrata è probabile l'ingresso di almeno un centrocampista viste le squalifiche di Pogba e Fagioli. L'indiziato numero uno è Phillips del Manchester City in prestito, ma di nomi ne stanno girando molti e quasi certamente uno di questi arriverà a Torino. Non sembra invece probabile, salvo sorprese, un acquisto che comporti un grosso esborso economico sia in riferimento a un centrocampista che, a maggior ragione, per ruoli che sembrano più coperti a livello numerico come la difesa e l'attacco. Difficile quindi che si riapra la pista Berardi per il mercato di gennaio, nonostante il suo nome venga periodicamente rilanciato da radiomercato.