Fu nell’edizione più anomala della storia della Champions League che l’Atalanta sperimentò la crudele imprevedibilità di questa competizione. Proprio per mano dei parigini. 

Quarti di finale, mezzo mondo in regime pandemico ed Europa chiusa in casa. Alla ripresa delle competizioni calcistiche la necessità di fare presto e di ridurre i rischi fa prendere all’UEFA la decisione di giocare la fase a eliminazione diretta in gare uniche. Quarti di finale a porte chiuse, Atalanta-Paris Saint Germain, coi bergamaschi sorpresa assoluta della Champions League.

Il vantaggio firmato nel primo tempo da Mario Pašalić illude gli uomini allora guidati da Gasperini. L’Atalanta respinge con efficacia la manovra offensiva dei francesi. Tutto sembra volgere verso la possibilità di una clamorosa qualificazione in semifinale. I minuti finali, però, si rivelano letali. Al 90’ e al 96’ Marcos Aoás Corrêa, noto come Marquinhos, ed Eric Maxim Choupo-Moting capovolgono la situazione. 2-1 per il Paris e sogno infranto per i lombardi.

Dopo poco più di cinque anni gli atalantini ritrovano il PSG in Champions. I francesi adesso sono campioni in carica. Nella scorsa stagione il loro triplete ha annichilito l’Europa, firmando il loro primo trionfo in Champions con la storica cinquina all’Inter. 

Al Parco dei Principi gli equilibri forse oggi sono diversi. Il PSG è di certo più pronto e maturo per certi palcoscenici, ormai conquistati senza più quell’ingenuità che in passato li aveva visti spesso soccombere nonostante organici di primissimo livello e guide tecniche prestigiose.

L’Atalanta continua ad essere una realtà di riferimento per il calcio italiano, ma il distacco da Gasperini e la vicenda Lookman non hanno giovato a una squadra che non viene da un mercato esaltante ed è alla ricerca di una nuova identità per mano di Juric. Il successo per 4-1 sul Lecce in campionato ha restituito nuovo slancio ai bergamaschi, ma a Parigi sarà tutta un’altra cosa.

Il 3-4-2-1 con Scalvini, Hien, Djimsiti in difesa e De Ketelaere e Maldini a supporto di Krstovic, con la mediana affidata a de Roon e Pasalic al centro, potrebbe essere la formazione scelta dal tecnico atalantino, mentre Luis Enrique non cambierà il 4-3-3 in cui Vitinha è il metronomo del gioco, Hakimi e Mendes i fludificanti a tutta corsia laterale e Barcola il riferimento offensivo intorno al quale si muoveranno le diverse alternative a disposizione dell’allenatore spagnolo.

Il primo appuntamento in Champions per l’Atalanta non è di certo tra quelli più sperabili. A Parigi Juric dovrà stare molto attento a non prestare il fianco ai padroni di casa e a non concedere spazi ai parigini. La rapidità dei trequartisti del PSG ha assoluta necessità di essere arginata. Una possibilità per l’Atalanta potrebbe essere quella di compattarsi in una tenuta difensiva con squadra corta e in grado di muoversi armonicamente, così da aspettare l’occasione per agire in velocità con De Ketelaere a supporto di Krstovic. È chiaro che i favori del pronostico pendono tutti da una parte. Resta la suggestione di una rivincita per qualcosa che è rimasto a lungo nei rimpianti atalantini.