Glasgow Rangers e Napoli sono al primo confronto della loro storia. Il Napoli ha affrontato una squadra scozzese in una competizione continentale nel lontano 1967, nella Coppa delle Fiere (non riconosciuta dall’UEFA). Allora fu l’Hibernian. Oggi i partenopei trovano sulla strada della lotta alla qualificazione una formazione che lo scorso anno è arrivata fino alla finale di Europa League.

I Rangers di quest’anno, però, non sembrano gli stessi della scorsa stagione, benché la possibilità di riscattare in casa la sonora sconfitta rimediata in Olanda deve tenere il Napoli al massimo dell’attenzione.

Giovanni Van Bronckhorst ha impostato un impianto tattico affidato alla fisicità e a un palleggio essenziale, poco incline a interpretare i canoni attuali del calcio europeo. I centrali impostano con passaggi lunghi alla ricerca dell’appoggio degli esterni per i cursori o la punta centrale (che dovrebbe essere Colak).

Tavernier e Barisic sono i due punti di riferimento difensivi, col primo che non disdegna di salire per sfruttare i calci piazzati, essendo abile nel gioco aereo. Lundstram è una sorta di mediano basso che agisce davanti alla linea difensiva e che dovrebbe cercare di arginare l’azione di uomini come Zielinski ed Anguissa, mentre Kamara è un centrocampista più orientato in fase offensiva. Bravo negli inserimenti, è dotato di buona rapidità. Kent, invece, funga da attaccante mobile in supporto della prima punta. È tra gli elementi più abili sul piano tecnico, bravo ad accentrarsi per la conclusione e a muoversi da rifinitore per i compagni.

Il gioco degli scozzesi si fonda su una manovra apparentemente elementare, ma la cui economia di palleggio non snatura le caratteristiche fisiche e tecniche dei suoi interpreti. Il 4-3-3 dei blu di Glasgow sfrutta molto le corsie laterali e predilige un gioco basato sulle sovrapposizioni e i cross per le punte. In fase difensiva gli uomini di Giovanni Van Bronckhorst nella gara di Amsterdam sono apparsi in notevole difficoltà, soprattutto sul piano della tenuta tattica. Se ai padroni di casa non dovesse riuscire un pressing alto e asfissiante (spesso gli scozzesi tendono ad applicarlo), allora, considerando le qualità tra le linee dei calciatori del Napoli, potrebbe diventare molto difficile difendersi dagli attacchi azzurri.

Nel Napoli, reduce dal successo casalingo con lo Spezia, dovrebbero rientrare in formazione Kim e Simeone titolari. Quest’ultimo favorito su Raspadori anche in virtù della necessità di affrontare anche sul piano fisico gli avversari. Politano e Kvara supporteranno la prima punta partenopea. La mediana appare scontata, con Anguissa, Lobotka e Zielinski grandi mattatori nel successo ottenuto al Maradona col Liverpool.

La prima tra queste due squadre si celebra in un contesto anomalo, con il divieto di trasferta per i tifosi napoletani (a causa delle necessità legate all’ordine pubblico per le commemorazioni della regina) in quello che sarà di certo un clima acceso e caldissimo. L’aspetto ambientale è sicuramente un’arma a favore dei padroni di casa, storicamente sostenuti da una tifoseria molto passionale. Tuttavia, Spalletti e compagni sanno bene che per Glasgow potrebbe passare un passaggio importantissimo in vista dell’obiettivo qualificazione.